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    “Odio gli ebrei e sono una fan di Hitler, che male c’è?”: parla la donna ritenuta tra le fondatrici del partito nazista italiano

    Il nome della 48enne Antonella Pavin è emerso nell'inchiesta sull'estrema destra che ieri ha portato a 19 fermi in tutta Italia

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 29 Nov. 2019 alle 06:48 Aggiornato il 29 Nov. 2019 alle 11:15

    Inchiesta sull’estrema destra: l’intervista a una delle fondatrici del partito nazista italiano

    Volevano costituire il partito nazista italiano: è quanto emerso nel corso di un’inchiesta negli ambienti di estrema destra che nel corso della giornata di ieri ha condotto a perquisizioni in tutta Italia, terminate con 19 indagati per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva ed istigazione a delinquere.

    Inchiesta su estrema destra, perquisizioni in tutta Italia, 19 indagati: “Pronti a costituire partito nazista”

    Tra le persone ritenute tra le fondatrici del partito nazista italiano nonché una delle addette al reclutamento online di nuovi militanti c’è anche la 48enne Antonella Pavin, intervistata dal quotidiano La Repubblica.

    La donna, moglie e madre, lavora come impiegata in uno studio contabile e vive nella campagna di Curtarolo, a nord di Padova.

    Non nega le sue simpatie di estrema destra, anzi. “Sono una fan di Hitler, e allora? Penso che gli ebrei siano la rovina del mondo, è un reato?” dichiara la 48enne, mentre smentisce categoricamente di aver mai reclutato militanti online.

    Eppure le prove della polizia si basano su posto che si trovano tuttora online: “Quelle sono le mie idee e non le rinnego. Uno non può avere un’idea politica? Tutti i giorni c’è gente che loda Salvini o Che Guevara” afferma la Pavin.

    Al giornalista che le fa presente che inneggiare a Hitler o invocare lo sterminio sia un reato, la donna risponde: “I sionisti comandano il mondo, guidano le banche, decidono sulle politiche dell’immigrazione. Sono la rovina dell’umanità. L’Olocausto è una fandonia”.

    E su una domanda riguardante Liliana Segre, la risposta è la seguente: “Lasciamo perdere Liliana Segre, ne avrei da dire. Ad Auschwitz c’erano piscina, teatro, cinema. Non è andata come la raccontano”.

    Il marito era a conoscenza delle sue simpatie per il nazismo nonostante non sia d’accordo con lei in quanto sostenitore delle Lega di Matteo Salvini: “Mio marito sa tutto. Le magliette con la croce celtica le indossavo anche a casa” afferma la 48enne, che poi si difende: “Io non ho ucciso nessuno, non ho lanciato bombe. Mi stanno trattando come se fossi Riina ma fare male è un’altra cosa. Vabbè, avrò scritto qualcosa di forte. Che sarà mai”.

    Sulle sue intenzioni di voto, Antonella Pavin afferma: “Io non voto. CasaPound mi fa schifo, Forza Nuova l’ho abbandonata. Ci sono stata due anni ma non ne voglio più sapere. Però non dico perché”.

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