Un incendio è scoppiato nella raffineria Eni di Stagno, frazione di Collesalvetti, provincia di Livorno.
Poco dopo le 14 di martedì 30 novembre è stato avvertito un forte boato, poi la colonna di fumo denso si è alzata dal raffineria, visibile anche da lontano. Le fiamme hanno avvolto una parte degli impianti della grande raffineria.
“Abbiamo sentito un boato fortissimo, la casa ha tremato come se ci fosse stato un terremoto”, racconta a TPI Nicola Gualerci, che abita a poche centinaia di metri dall’impianto. “La Protezione Civile dice di tenere le finestre chiuse, ma, anche tappati in casa, da fuori entra una puzza insopportabile”.
Come abbiamo raccontato su TPI, l’area in cui sorge la raffineria Eni di Livorno è una delle 42 più inquinate d’Italia (il ministero dell’Ambiente le chiama “Siti di interesse nazionale”), con tassi di malformazione alla nascita più alti di quelli che si hanno nella zona dell’ex Ilva di Taranto.
La bonifica, obbligatoria per legge, è ferma allo 0%. Eppure proprio lì Eni e la Regione Toscana stanno progettando di realizzare un nuovo impianto che dovrebbe bruciare rifiuti in plastica non riciclabili per produrre metanolo.
Il comune di Collesalvetti ha diramato un comunicato nel quale si conferma l’esplosione e si chiede ai cittadini di rimanere chiusi in casa. La protezione civile di Livorno ha ribadito l’invito a tenere chiuse le finestre in attesa dei rilievi che tecnici e vigili del fuoco stanno effettuando.
L’incendio sarebbe scoppiato in un forno della distillazione dei lubrificanti in manutenzione. Sembra che in quel settore, al momento dell’incendio, non ci fosse nessuno. Le fiamme, secondo le prime notizie, sarebbero state spente poco prima delle 15.
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