Caso Ilva, il Tribunale di Milano: “Non fermare la piena operatività degli impianti”
Il Tribunale di Milano presso cui ArcelorMittal il 12 novembre ha depositato la richiesta di recesso dal contratto di affitto dell’ex Ilva ha invitato l’azienda ad evitare di fermare gli impianti.
Il presidente della sezione specializzata in materia d’impresa del tribunale di Milano che ha fissato per il prossimo 27 novembre l’udienza sul ricorso cautelare dei commissari ex Ilva ha espressamente richiesto ad ArcelorMittal “di non porre in essere ulteriori iniziative e condotte in ipotesi pregiudizievoli per la piena operatività e funzionalità degli impianti dello stabilimento siderurgico”. Il messaggio ai vertici dell’azienda è stato reso noto da una nota del presidente del Tribunale Roberto Bichi.
Nel “procedimento cautelare”, promosso da Ilva spa con i commissari straordinari nei confronti del gruppo franco indiano, il presidente della sezione specializzata Marangoni, oltre alla fissazione dell’udienza, ha disposto anche “termini intermedi per consentire il deposito di memorie e il contraddittorio delle difese”.
Dopo la richiesta di recesso da parte di ArcelorMittal, i commissari straordinari dell’ex Ilva hanno infatti presentato un ricorso contro l’azienda in cui si sottolinea che “non c’è alcuna garanzia della continuità dello scudo penale nel contratto di affitto ad ArcelorMittal dei rami di azienda della ex Ilva” e che pertanto la richiesta risulta inopportuna.
I commissari Francesco Ardito, Alessandro Danovi e Antonio Lupo il 16 novembre hanno inoltre denunciato ArcelorMittal alla procura di Taranto con l’accusa di “danni all’economia nazionale”.
Intanto le imprese dell’indotto hanno avvertito il colosso franco-indiano che se la multinazionale non salderà le fatture pendenti entro oggi, le aziende potrebbero ritirare i propri operai dai cantieri e gli autotrasportatori potrebbero bloccare le portinerie d’ingresso ed uscita merci della fabbrica.