Il giudice ungherese che presiede il processo a Ilaria Salis ha rivelato pubblicamente, durante l’udienza di oggi nel tribunale di Budapest, l’indirizzo dove la 39enne italiana sta scontando gli arresti domiciliari.
Non è dato sapere se il magistrato lo abbia fatto volontariamente o se l’indirizzo gli sia sfuggito di bocca per sbaglio, ma la rivelazione non è piaciuta a Salis: per ovvie ragioni di segretezza, infatti, l’attuale domicilio dell’imputata avrebbe dovuto rimanere segreto.
L’avvocato dell’antifascista italiana, Gyrog Magyar, ha quindi chiesto che l’indirizzo non sia diffuso né dal verbale processuale, né dai giornalisti presenti in aula né dallo stesso giudice.
Quella di oggi è stata per Ilaria Salis la prima udienza del processo da quando, una decina di giorni fa, le sono stati concessi gli arresti domiciliari. L’imputata è uscita ieri dal carcere di massima sicurezza in cui era detenuta da quindici mesi.
Come racconta La Repubblica, la 39enne è arrivata in tribunale con un taxi, accompagnata dal padre Roberto. “Ringrazio tutti per il supporto che mi hanno dato in questi mesi”, ha dichiarato.
A differenza delle precedenti udienze, non era incatenata né ammanettata. Aveva solo un braccialetto elettronico fissato alla caviglia che la notte scorsa non le ha permesso di riposare: “Stanotte non ho dormito, la cavigliera mi dà fastidio, vibra, fa cose strane”, avrebbe confidato al suo avvocato la donna, accusata di aver partecipato al pestaggio di due militanti neonazisti durante una manifestazione internazionale dell’estrema destra.
In aula erano presenti anche la madre di Salis, alcuni amici e il fumettista Zerocalcare. Durante l’udienza sono stati ascoltati in video-collegamento con un’altra aula del tribunale una delle due vittime dell’aggressione e due testimoni dell’accusa.
La vittima ha affermato che non riconosce il volto di Salis: “Chi mi ha aggredito – ha spiegato – aveva il volto coperto da maschere e cappelli. Mi hanno picchiato con bastoni telescopici, mi hanno colpito alla testa, mi hanno spruzzato spray al peperoncino in faccia, non ho capito nulla, ho pensato solo ‘Sto morendo’”.
L’avvocato dell’imputata ha chiesto al giudice che l’udienza venisse aggiornata a quando gli atti processuali saranno tradotti in italiano, ma l’istanza p stata respinta. Il provvedimento dei domiciliari – ha chiarito il giudice – sarà valido solo per sei mesi.
Nei giorni scorsi gli avvocati italiani di Ilaria Salis, Eugenio Losco e Mauro Straini, hanno fatto sapere all’Ansa che chiederanno alle autorità ungheresi di poter trasferire la donna in Italia.
Salis è candidata alle elezioni europee con Alleanza Verdi Sinistra. Nel caso in cui fosse eletta, scatterebbe per lei l’immunità da europarlamentare e, di conseguenza, il ritorno alla libertà.
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