“Abbiamo difficoltà a reperire personale specializzato, che si occupa della vendita del pesce, della gastronomia, della macelleria. C’è un tasso di turnover incredibile perché i dipendenti poi migrano da una società all’altra. Si tratta di un fenomeno molto forte soprattutto durante i periodi più caldi, come dicembre, quando iniziano questi veri e propri esodi”, lo racconta al Messaggero Giovanni Scifoni, direttore acquisti del Gruppo Gros, un consorzio che riunisce 12 insegne di supermercati della Capitale.
Scifoni prosegue: “Diventa sempre più difficile individuare personale tra i giovani. Lavorare al supermercato vuol dire avere turni sette giorni su sette, ma le nuove generazioni puntano invece ad avere il fine settimana libero”.
Quello del tempo libero e del nuovo modo di pensare e vivere il lavoro è un tema caldo della società che grazie anche alla pandemia ha rivisto priorità ed obiettivi. Un modo di pensare che sta coinvolgendo sempre più giovani.
Nel frattempo, però, secondo il racconto di Scifoni, anche i consumatori chiedono sempre di più in termini di competenze e disponibilità temporali. Con store aperti 7 giorni su 7 e 24 ore su 24.
“I nostri soci puntano molto sulla qualità dell’assistenza ai clienti. Alcuni di loro hanno realizzato una sorta di Academy per la macelleria e il pesce, garantendo un’assunzione alla fine del percorso. Naturalmente, quando vengono attuati progetti del genere è perché si punta molto sulle risorse umane. Spesso, però, può capitare che chi partecipa a questi processi di formazione non arriva mai a compimento e l’azienda raccoglie molto poco. Solo due su dieci ce la fa”.