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    Identificato lo spettatore che ha urlato “Viva Italia antifascista”, bufera sulla Digos che specifica: “Prassi per sicurezza”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 8 Dic. 2023 alle 15:22

    “L’identificazione dei due spettatori presenti in Galleria – spiega la Questura di Milano in una nota – è stata effettuata quale modalità ordinaria di controllo preventivo per garantire la sicurezza della manifestazione”. “L’iniziativa non è stata assolutamente determinata dal contenuto della frase pronunciata – ha sottolineato la Questura – ma dalle particolari circostanze, considerate le manifestazioni di dissenso poste in essere nel pomeriggio in città e la diretta televisiva dell’evento che avrebbe potuto essere di stimolo per iniziative finalizzate a turbarne il regolare svolgimento. La conoscenza dell’identità delle persone ha consentito, infatti, di poter ritenere con certezza l’assenza di alcun rischio per l’evento”.

    “Non sono un pericoloso comunista, al massimo un liberale di sinistra – ha invece riaffermato Vizzardelli – ma non reggo due cose: qualsiasi vago profumo di fascismo e qualsiasi forma di razzismo. E ieri avevo davanti due rappresentanti dello Stato come Salvini e La Russa che su entrambi questi fronti mi lasciano molto perplesso”.

    Giornalista di 65 anni, Vizzardelli frequenta la Scala da quando ne aveva 10 e spiega di essere arrivato giovedì alla Prima “rimuginando sulla presenza di Liliana Segre sul palco assieme a Ignazio La Russa e Matteo Salvini. Non mi piaceva per nulla averla vista in mezzo a questa polemica e ho pensato che qualcosa andava fatto ma non sapevo cosa”. Prima dell’esecuzione dell’inno di Mameli, qualcuno ha urlato ‘no al fascismo’, “ma non ero io – prosegue Vizzardelli – ma qualcuno dall’altra parte della prima galleria dov’ero seduto”.

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