Harvard, scienziato italiano accusato di molestie si dimette: assunto a Padova
Lo scienziato italiano Pier Paolo Pandolfi, che dal 2013 guida il Beth Israel Deaconess Cancer Center dell’Università di Harvard, si è dimesso dal suo ruolo nel celebre ateneo inglese dopo essere stato accusato di molestie sessuali da una giovane ricercatrice di origini italiane. Il professore, considerato tra i più importanti genetisti e oncologi del mondo, è stato però assunto dall’università di Padova, con il ruolo di direttore scientifico del Vimm (l’istituto di biologia molecolare). La notizia è stata accolta con grandi polemiche dal comitato scientifico dello stesso Vimm: tutti i membri, infatti, hanno annunciato dimissioni di massa, mentre Pandolfi – in un’intervista al Corriere della Sera – si difende e respinge al mittente ogni accusa, parlando di “corteggiamento romantico”.
Pandolfi, con all’attivo 500 pubblicazioni e più di 30 riconoscimenti internazionali, è uno scienziato conosciuto in tutto il mondo. Vive a Boston, insieme alla sua famiglia. A provocare il suo (volontario) allontanamento da Harvard sono state una serie di accuse di molestie sessuali nei confronti di una ricercatrice del suo laboratorio (in cui lavora anche la moglie) con cui, nell’autunno del 2018, è avvenuto un corposo scambio di mail nelle quali lui le chiedeva insistentemente di parlare. “Uno scambio romantico che si è protratto per due, tre mesi”, lo ha definito lui. Ma a febbraio 2019 la ragazza ha deciso di denunciare il professore ai vertici dell’università. A maggio, così, è arrivata la sospensione di Pandolfi (senza alcuna segnalazione penale).
Quando hanno iniziato a circolare le prime voci sulla decisione del Vimm di Padova di ingaggiare il professore, nell’ateneo è montata la polemica. Arrivata fino a oggi, quando il comitato scientifico – con una lettera del presidente dello scientific advisory board Wolfgang Baumeister, biologo tedesco direttore del Max Planck Institute – ha annunciato le dimissioni in massa. I componenti del comitato hanno parlato di grande “frustrazione” per la nomina di Pandolfi, di “gravi difetti procedurali” e di “mancanza di consultazione”. Inoltre, vista anche la questione in cui è rimasto invischiato il professore, gli scienziati del Vimm hanno chiesto ai vertici di annullare la nomina per “evitare un grande scandalo” che potrebbe causare “un grave danno alla reputazione del Vimm ma anche dell’Università di Padova”.
La palla, adesso, passa allo stesso Pandolfi, che dovrà decidere se accettare o meno l’incarico a Padova. Nell’intervista al Corriere della Sera, il professore ha definito il suo “un comportamento assolutamente non giusto se la si vede dal punto di vista formale e per questo infatti sono stato investigato e ho chiesto scusa”, ma anche “un comportamento che se lo vede dalla parte di una persona che ha preso una sbandata è legittimo”.
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