Nel giorno in cui è entrato in vigore l’obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro, in Italia non si sono verificati i disagi temuti nei giorni scorsi. I lavoratori portuali di Trieste e Genova avevano annunciato il blocco a oltranza dei porti per dire “No” al certificato verde obbligatorio, ma allo scalo marittimo di Trieste tutto si è svolto in tranquillità e il porto ha continuato a funzionare nonostante le proteste dei No Pass.
L’attività non è stata compromessa nemmeno al porto di Genova, salvo i momenti di tensione per un automobilista che, durante un presidio di lavoratori, ha tentato di entrare urlando “andate a vaccinarvi e guadagnatevi la pagnotta”. Altri presidi di protesta si sono svolti davanti ai cancelli di alcune fabbriche, dalla Fiat Avio di Rivalta alla Ferrari di Maranello, dove lo sciopero è stato indetto dalla Fiom. Manifestazioni in piazza anche nel resto del Paese: alcune migliaia di No Pass si sono ritrovati al Circo Massimo di Roma, dove il leader dell’associazione “Le Sentinelle della Costituzione” dal palco ha accusato giornalisti e sindacati “di essersi venduti a Brunetta”.
Un gruppo di manifestanti donne si è avvicinato con delle rose in mano alle forze dell’ordine che con i blindati presidiavano gli accessi all’area. A Bologna i manifestanti sono stati circa 2mila: durante il corteo insulti al megafono contro il premier Mario Draghi, il segretario della Cgil Maurizio Landini e anche contro la senatrice a vita Liliana Segre: “una donna che ricopre un seggio che non dovrebbe avere perché porta vergogna alla sua storia: dovrebbe sparire da dove è”, hanno urlato i No Pass.
A Milano centinaia di persone si sono radunate senza tensioni a piazza Domo e circa 500 all’Arco della pace. Intanto l’Inps ha riportato che sono stati richiesti il 23,3 per cento di certificati di malattia in più rispetto a venerdì scorso. In un giorno sono stati effettuati oltre 500mila tamponi, mentre Iil tasso di positività crollato allo 0,5%.