Autotrasportatori senza Green Pass: da venerdì rischio scaffali vuoti
Continua l’allarme delle associazioni di categoria per l’imminente entrata in vigore dell’obbligo del green pass per tutti i lavoratori. Dopo i porti e l’agricoltura, anche chi rappresenta le aziende degli autotrasporti ha avvertito che il settore rischia la paralisi a partire da venerdì prossimo, quando tutti lavoratori saranno tenuto a esibire la Certificazione verde Covid-19 per accedere al posto di lavoro in Italia, il primo paese europeo a introdurre questo obbligo.
Nell’autotrasporto ben il 30 percento degli operatori non avrebbe la Certificazione, secondo quanto dichiarato dal presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè in una lettera inviata al presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Enrico Giovannini. In gran parte si tratterebbe di lavoratori stranieri, alcuni dei quali hanno ricevuto vaccini non riconosciuti in Italia come il cinese Sinovac o il russo Sputnik. “Fra due giorni si rischia il caos con un’incognita enorme nei rifornimenti e sul funzionamento regolare dei trasporti e della logistica”, ha detto Uggè.
Secondo Ivano Russo, direttore generale della Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica (Confetra), ben l’80% degli autisti stranieri che non è vaccinato. “Il rischio che si blocchi tutto è oggettivo”, ha detto all’Agi, affermando che una media del 25-30% tra autotrasportatori, corrieri e operatori di magazzino, non ha il green pass. “È chiaro che se sottrai un terzo di forza lavoro a un settore già in affanno, da un lato perché è in crescita, dall’altro perché mancano circa 5mila autisti, vai verso una decapitazione dell’attività di consegna”, ha detto.
La Federazione italiana autotrasportatori professionali (Fiap), che parla di una situazione “critica”, sostiene che il rischio sia addirittura quello di arrivare a supermercati con scaffali vuoti e industrie bloccate. Secondo la Fiap, la situazione “rischia di avere un impatto devastante sul settore, già gravato da una allarmante carenza di autisti (si stima ne manchino circa 20/30 mila)”. “Dai dati raccolti dalle imprese operanti nel settore e da diversi produttori/committenti, si stimano inefficienze e una possibile riduzione della capacità di consegna sino al 50%”, ha dichiarato l’associazione.
Venerdì scorso, al tavolo convocato al ministero dei Trasporti guidato da Enrico Giovannini, sono state proposte diverse soluzioni per superare la mancanza della Certificazione. Tra queste, l’installazione di tendoni vicino al confine per sottoporre tutti gli autotrasportatori stranieri a tampone, che le aziende però non intendono pagare, o l’introduzione di misure di distanziamento tra i lavoratori, come la richiesta di far scaricare merci a chi riceve la merce, senza far scendere gli autisti dalla cabina.