Roma, la giustificazione della scuola che separa i bambini in base al censo
Nessun intento discriminatorio ma una “mera descrizione socio economica del territorio”.
È questa la giustificazione adottata dal Consiglio di Istituto dell’Ic di Via Trionfale intervenuto nella polemica apertasi dopo la denuncia del quotidiano Leggo che ha riportato le parole con cui l’Istituto Comprensivo di via Trionfale di Roma illustra – nella propria presentazione – la distinzione delle classi tra riservate ai figli dell’alta borghesia e quelli delle colf.
Presentazione poi rimossa su sollecito del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.
La scuola dovrebbe sempre operare per favorire l’inclusione. Descrivere e pubblicare la propria popolazione scolastica per censo non ha senso. Mi auguro che l’istituto romano di cui ci racconta oggi @leggoit possa dare motivate ragioni di questa scelta. Che comunque non condivido”, scrive la ministra.
“I dati riportati nella presentazione della scuola, composta da 4 distinti plessi, collocati in diversi contesti socio- culturali, sono da leggere come mera descrizione socio-economica del territorio, secondo le indicazioni del MIUR per la redazione del POF – spiega in una nota il Consiglio d’Istituto – L’istituto scolastico non ha mai posto in essere condotte discriminatorie nella ripartizione degli alunni nei diversi plessi o nelle diverse classi”.
Una spiegazione che soddisfa in pochi e che non pone rimedio a una classificazione dei propri plessi fatta per “ceti”.
Sull’episodio è intervenuta anche la sindaca Virginia Raggi con un tweet: “Intollerabile che gli studenti dell’Istituto comprensivo di via Trionfale a Roma vengano suddivisi per censo. Discriminare e creare barriere è esattamente l’opposto di quello che dovrebbe essere un insegnamento corretto responsabile e inclusivo”, ha scritto la Raggi.
Sul sito ufficiale della IC Trionfale si leggeva questa descrizione: “La sede di via Trionfale e il plesso di via Taverna accolgono alunni appartenenti a famiglie del ceto medio-alto, mentre il Plesso di via Assarotti, situato nel cuore del quartiere popolare di Monte Mario, accoglie alunni di estrazione sociale medio-bassa e conta, tra gli iscritti, il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana; il plesso di via Vallombrosa, sulla via Cortina d’Ampezzo, accoglie, invece, prevalentemente alunni appartenenti a famiglie dell’alta borghesia assieme ai figli dei lavoratori dipendenti occupati presso queste famiglie (colf, badanti, autisti, e simili)”.