Giulia Cecchettin, bufera sulle parole di un consigliere di Fratelli d’Italia: “Chi uccide le donne è un effeminato”
“Dovrebbe dimettersi, semplicemente riconoscendo di essere inadeguato”. È la richiesta del Partito democratico dopo le parole di un esponente locale di Fratelli d’Italia sul femminicidio di Giulia Cecchettin.
A far indignare sono due post in cui Cesare Mevoli, consigliere comunale di Brindisi, si è scagliato contro la sorella della giovane uccisa dal fidanzato. “La sorella della sfortunata Giulia sale in cattedra e senza che nessuno glielo chieda, colpevolizza e detta le regole che tutti gli uomini devono pedissequamente osservare”, ha scritto Mevoli, prendendo preso la difesa dei “Veri Uomini” contro i maschi “femminilizzati”. “Il patriarcato è una storiella che vi raccontano quelle orribili streghe sovrappeso coi capelli viola nei loro deliranti proclami”, ha detto il consigliere FdI invitando a combattere il “maschio debole” e il “femminismo”.
“Quando un consigliere comunale, un pubblico ufficiale, scrive che gli uomini che commettono femminicidi non sono virili, hanno lo smalto sulle unghie, ‘sennò apostroferebbero alcune donne come poco di buono e le manderebbero a quel paese’ non possiamo solo indignarci e prendere le distanze ma dobbiamo pretendere rispetto”, hanno dichiarato il segretario del Pd in Puglia, Domenico De Santis, e Lia Azzarone, presidente dell’assemblea regionale del Pd. “Quando lo stesso consigliere Cesare Mevoli, brindisino di Fratelli d’Italia, continua definendo la sorella di Giulia, Elena Cecchettin ‘grande appassionata di Bafometto (Satana)’, la cui presenza in tv è ‘ingombrante quanto imbarazzante’, che ‘farebbe meglio a rispettare la sorella, stringendosi attorno alla famiglia in un dignitoso silenzio di preghiera’, registriamo ancora violenza e ancora una volta dobbiamo pretendere rispetto”, hanno aggiunto. “Cesare Mevoli dovrebbe scusarsi e riflettere prima di pronunciare simili abomini su presunti deficit di mascolinità, dovrebbe inchinarsi di fronte al contegno e all’intelligenza di Elena Cecchettin che fa del lutto un atto politico, attraverso parole profonde di indignazione e di stimolo a intervenire in difesa delle donne. Dovrebbe dimettersi, semplicemente riconoscendo di essere inadeguato”.