L’audio su Papa Giovanni Paolo II che Pietro Orlandi ha portato in Vaticano
Tra gli argomenti affrontati da Pietro Orlandi nel corso dell’incontro con il promotore di giustizia del Vaticano Alessandro Diddi c’è anche quello relativo a un audio shock su Papa Giovanni Paolo II.
Ma in che cosa consiste questo audio in cui parla di Wojtyla? L’audio fa riferimento a un’intervista, realizzata da Alessandro Ambrosini e resa pubblica dal quotidiano Il Riformista, a un uomo vicino a Renatino De Pedis, boss della Banda della Magliana e sospettato di aver avuto un ruolo nella sparizione di Emanuela Orlandi.
Nell’audio, che presenta passaggi censurati, l’uomo fa precisi riferimenti a Papa Giovanni Paolo II in relazione alla scomparsa di Emanuela Orlandi: “Wojtyla pure insieme se le portava a letto, se le portava, non so dove se le portava, all’interno del Vaticano. Quando è diventata una cosa che ormai era diventata una schifezza, il segretario di Stato ha deciso di intervenire”.
“Ma non dicendo a Wojtyla ora le tolgo da mezzo – afferma ancora l’uomo nell’audio – Si è rivolto a chi? Lui essendo esperto del carcere perché faceva il cappellano al riformatorio, si è rivolto ai cappellani del carcere. Uno era calabrese, un altro un furbacchione. Un certo Luigi, un certo padre Pietro: non hanno fatto altro che chiamare De Pedis e gli hanno detto sta succedendo questo, ci puoi dare una mano? Punto. Il resto so tutte ca**ate”.
Nel corso della puntata di DiMartedì, il programma di La7 in onda nella serata dell’11 aprile, Pietro Orlandi ha dichiarato di aver fatto ascoltare l’audio al promotore di giustizia Diddi.
“Sono rimasti un po’ così perché l’audio senza beep è molto più pesante perché ha dei riferimenti molto precisi su Wojtyla, di come lo chiamavano all’interno del Vaticano” ha rivelato Pietro Orlandi.
E ancora: “Ho detto ‘questa persona la dovete ascoltare’ perché fa delle accuse molto gravi su una persona. Io non ho delle prove, ma ci sono tanti elementi su questa situazione”.
“Quando mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due Monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case, qualche dubbio mi viene” ha concluso il fratello della ragazza scomparsa nel 1983.
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