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    Giornata contro la violenza sulle donne, l’Italia scende in piazza: “A Roma almeno 500mila manifestanti”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 25 Nov. 2023 alle 10:02 Aggiornato il 25 Nov. 2023 alle 19:11

    Due manifestazioni nazionali, a Roma e Messina, e tante iniziative nelle piazze italiane contro la violenza sulle donne. Oggi è la giornata mondiale contro i femminicidi e ogni tipo di violenza sulle donne. Dopo la morte di Giulia Cecchettin la protesta, nel nostro Paese, sta diventando rumorosa, concreta. E per sabato la mobilitazione è al massimo livello per gridare un forte no nel ricordo delle donne uccise e per quelle che ogni giorno sono costrette a subire violenze di ogni genere.

    I dati Istat sono impietosi: in Italia nel 2022 si sono registrati 106 femminicidi presunti, l’84,1% dei 126 omicidi con una vittima donna, per come emerge dall’ultimo report che parla di “dato in linea con quanto rilevato negli ultimi tre anni” sulla base delle informazioni disponibili su relazione tra vittima e autore, movente e ambito dell’omicidio.

    LA DIRETTA

    Ore 19.00 – Palestinese aggredita al corteo “per la bandiera” – Aggredita durante il corteo di Roma da una donna che si è avvicinata perché esponeva la bandiera palestinese. Lo ha denunciato Maya Issa, presidente del movimento degli studenti palestinesi. “Si è avvicinata a me dicendomi che dovevo togliere la bandiera perché il corteo è contro la violenza sulle donne non per la Palestina e che ci sono le donne stuprate da Hamas”, il racconto della ragazza, riportato dal Corriere della Sera. “Poi quando le ho detto di no, me l’ha strappata di mano”, ha aggiunto, affermando che la donna le ha anche dato due calci e urlato “terroristi”. “Poi sono intervenuti dei ragazzi in mia difesa e c’è stato qualche attimo di tensione anche con loro”.

    Ore 18.50 – L’inizio del corteo è arrivato a piazza San Giovanni – La testa del corteo di “Non una di meno” è arrivata a San Giovanni. All’ingresso in piazza sono stati accesi fumogeni rosa. La coda della manifestazione è, invece, ancora all’inizio di via Labicana.

    Ore 18.30 – Schlein: “Partecipazione straordinaria” – “Una straordinaria partecipazione, piazze strapiene. È un segnale importante, il Paese chiede di fare un passo avanti contro la violenza di genere”. Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del Pd, in piazza a Roma al corteo contro la violenza sulle donne.

    Ore 17.20 – “A Roma almeno 500mila manifestanti” – Secondo le organizzatrici, almeno 500mila persone stanno manifestando a Roma. “Giù le mani dal nostro corpo”, “Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce” e “Per Giulia, per tutte: un urlo di battaglia”: sono alcuni dei cori intonati dal corteo che si sta dirigendo dal Circo Massimo a piazza San Giovanni.

    Elena Cecchettin: “Mi aspetto tanta gente nelle piazze, serve una rivoluzione culturale”

    “Sono colpita dal fatto che la morte di mia sorella abbia scosso le coscienze di migliaia e migliaia di ragazze e ragazzi. Mi aspetto tante persone alle manifestazioni di Roma e di tutta Italia. Serve una rivoluzione culturale”.

    Alla vigilia della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, confida queste parole all’europarlamentare Pd Alessandra Moretti, che ha scelto di far visita alla famiglia nella villetta di Vigonovo: “Delle persone straordinarie”, dice l’esponente dem.

    Il cardinale Zuppi: “Amore e violenza non vanno mai d’accordo”

    “Amore e violenza non vanno d’accordo, l’amore è dono e mai possesso dell’altro. E’ mio solo se è suo! Indignarsi non basta, bisogna reagire alle tragedie come quella di Giulia e di tante altre donne la cui vita è stata spenta in modo brutale. Non possiamo restare indifferenti e soprattutto non possiamo abituarci. E’ in gioco il futuro, ma anche il presente, della nostra società, il nostro vivere in una trama di relazioni”. Lo afferma il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, sui canali social della Conferenza episcopale italiana in occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne.

    Mattarella: “Non bastano le indignazioni a intermittenza”

    “Il numero di donne vittime di aggressioni e sopraffazioni è denuncia stessa dell’esistenza di un fenomeno non legato soltanto a situazioni anomale. A esso non possiamo limitarci a contrapporre indignazioni a intermittenza. Siamo lontani dal radicamento di quel profondo cambiamento culturale che la nostra Carta costituzionale indica”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Una società umana, ispirata a criteri di civiltà, non può accettare, non può sopportare lo stillicidio di aggressioni e uccisioni contro le donne”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La pena e il dolore “insanabili di famiglie e di comunità ferite sono lo strazio di tutti. Quando ci troviamo di fronte a una donna uccisa, alla vita spezzata di una giovane, a una persona umiliata verbalmente o nei gesti della vita di ogni giorno, in famiglia, nei luoghi di lavoro, a scuola, avvertiamo che dietro queste violenze c’è il fallimento di una società che non riesce a promuovere reali rapporti paritari tra donne e uomini”.

    L’appello del vice capo della polizia: “Denunciate anche uno schiaffo”

    “Si vuole fare rumore? La trovo una cosa giusta per richiamare l’attenzione sul tema, ma attenzione al bersaglio: deve essere chi commette abusi, non le donne e gli uomini in divisa che lavorano ogni giorno per fermarlo”. Lo ha affermato Vittorio Rizzi, vice capo vicario della polizia, commentando le migliaia di messaggi, molti di protesta, arrivati sul profilo della polizia dopo la pubblicazione di un post per ricordare alle donne che non sono sole. “Mai minimizzare o banalizzare. Se, però, ci sono stati episodi di comportamenti non corretti, se qualcuno ritiene di aver subito un torto, invitiamo a denunciare non attraverso i social ma nei nostri commissariati. Le donne devono denunciare sempre, anche uno schiaffo, altrimenti non si costituirà mai il presupposto per far emergere la violenza”.

    Schlein: “La politica deve fare di più”

    La politica “può e deve fare di più contro la mattanza quotidiana di donne e di ragazze. Non basta la rabbia, la condanna, l’indignazione”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, riferendo di aver chiesto alla premier Meloni “di trovare un terreno comune per far fare un salto in avanti al paese, perché non ci sia mai più una donna che, quando denuncia, non sia presa sul serio dallo Stato”.

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