“La stanno massacrando. La stanno offendendo con brutte parole. Se le succede qualcosa se lo porteranno sulla coscienza. Siamo o no un paese dove c’è libero culto? Siamo o no un paese civile?”. Lo ha detto ad Open Enzo Romano, il padre di Silvia, la giovane cooperante rapita in Kenya nel novembre del 2018 e finalmente tornata in Italia dopo più di un anno e mezzo di prigionia. Da quando è scesa da quell’aereo atterrato a Ciampino alle 14 di ieri, 10 maggio, con una tipica veste islamica, Silvia è stata oggetto di diversi attacchi: la 24enne originaria di Milano ha dichiarato di essersi convertita all’Islam “senza costrizioni” da parte dei suoi carcerieri, una scelta che ha provocato la reazione di chi l’ha criticata per aver scelto di professare la stessa religione di chi l’ha rapita. Come alcuni giornali, Libero e Il Giornale in prima linea, le cui prime pagine questa mattina recitavano rispettivamente “Abbiamo liberato un’islamica” e “Islamica e felice, Silvia l’ingrata”.
Le parole del padre di Silvia – che già questa mattina ha preso le difese della figlia in un’intervista a QN: “Mia figlia non è andata in Africa per diventare un’icona, è partita perché era quello che sentiva nel cuore” – vogliono dunque riferirsi proprio a questi attacchi e speculazioni. La giovane, che solo da poche ore ha fatto ritorno nella sua casa di Milano, aveva già ricevuto un primo attacco ieri da Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, che su Twitter aveva scritto: “Silvia è tornata, bene ma è stato come vedere tornare un prigioniero dei campi di concentramento orgogliosamente vestito da nazista. Non capisco, non capirò mai”. “Ma la vedete, lei è già fragile questa figlia mia. Pensate che le farà bene leggere certe cose? Ma è anche grande. Grande figlia mia. La mia bambina è spontanea. Ora lasciatela in pace”, ha proseguito con il suo sfogo Enzo Romano, il quale ha nuovamente confermato che la conversione all’Islam è stata una scelta spontanea di sua figlia.
1. Le polemiche su Silvia Romano ricordano quelle delle “due Simone” e di Greta e Vanessa / 2. Se una conversione all’Islam destabilizza i vostri pregiudizi borghesi, il problema siete voi (di Giulio Cavalli) / 3. Silvia Romano ha cambiato nome: “Ora mi chiamo Aisha”