Dopo Carola Rackete, violentemente offesa da alcuni militanti della Lega di Lampedusa durante il suo arresto, a essere vittima di insulti sessisti è Giorgia Meloni.
La leader di Fratelli d’Italia è stata presa di mira dagli haters sul web, che l’hanno aggredita verbalmente e senza pietà. Fra auguri di morte e offese sessiste, i commenti si moltiplicano in un crescendo di meschinità.
“P****a fascista, ti devono sbranare i cani” ha scritto qualcuno. “Farai la fine del sorcio topo di fogna di Mussolini”, aggiunge qualcun altro.
“Affondiamo lei con un bel sasso legato al collo”. Ma anche: “Muori Giorgia. Hai rotto i c*****i con la tua demenza” e “Meglio che fai tanto yoga così pratichi a stare con la testa in giù”.
I deplorevoli commenti sono stati denunciati dalla stessa politica, che li ha pubblicati in un post su Twitter. Peccato che, nello stesso post, Meloni non si sia astenuta dal lanciarsi nella solita invettiva politica:
“Questi sono solo alcuni dei commenti che in questi giorni mi hanno rivolto sui social i vari sostenitori dell’accoglienza indiscriminata relativamente ai fatti della #SeaWatch3. Quelli che “restiamo umani” e “rispettiamo le donne”. Ecco il vero volto della Sinistra!”.
In questo modo, Giorgia Meloni dà l’impressione che ciò che le importa non sia tanto denunciare dei gravi episodi di inciviltà e sessismo quanto attribuirne la responsabilità al suo partito avversario. Un pretesto per fare un altro po’ di propaganda politica al ribasso.
Così, prevedibilmente, oltre ai commenti di solidarietà, la bacheca di Giorgia Meloni si è riempita di nuovi insulti, questa volta nei confronti dei cosiddetti “Antifascisti”. “Antifascisti cancro della società”, ha sbraitato qualcuno.
Oltre a Giorgia Meloni e Carola Rackete, sono state recentemente vittime di gravi commenti sessisti sui social anche la cantante Emma Marrone, che si è schierata a favore della capitana della Sea Watch 3 e Paola Turci che aveva difeso l’amica e collega insieme a Raffaella Mannoia.
Quest’ultima si è limitata a scrivere: “Avanti, scatenatevi pure. I vostri insulti sono medaglie”.
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