Gioele Mondello, l’ex carabiniere Di Bello che ha trovato i resti
Giuseppe Di Bello, 55 anni, ex carabiniere di Capo D’Orlando, ha trovato quelli che quasi certamente sono i resti del piccolo Gioele nel suo primo giorno di ricerche. Per trovare il corpo del bambino di 4 anni scomparso il 3 agosto nei pressi di Caronia, insieme alla mamma Viviana Parisi, la dj trovata morta a qualche centinaio di metri, sono state messe in campo squadre speciali di ricerca con l’ausilio di droni e cani molecolari che hanno cercato il piccolo per 16 giorni. Il carabiniere in congedo, invece, aveva raccolto l’appello di Daniele Mondello, il padre di Gioele, ieri mattina unendosi ad alcune centinaia di volontari che hanno cominciato a perlustrare la zona attorno all’autostrada Messina-Palermo, e ha trovato quello che resta del corpicino in un giorno, dove nessuno finora si era spinto nelle ricerche. Nella boscaglia più fitta.
“L’ho trovato dove gli altri non lo hanno cercato. Sono arrivato dove nessuno era ancora arrivato”, ha spiegato ai giornalisti Di Bello. “Come è finito, secondo lei, Giole lì?”, gli chiedono. E l’ex carabiniere risponde: “Non mi interessa, saranno i magistrati a scoprirlo”. Il corpicino che quasi certamente appartiene al bambino di 4 anni era straziato “dagli animali selvatici. È stato un dono di Dio, ritrovarlo”, aggiunge il carabiniere in congedo. Francesco Radici, un altro volontario che era insieme all’ex miliare, ha raccontato che Di Bello “aveva in mano una falce con cui si è fatto largo in mezzo ai rovi e a una fitta vegetazione fino a trovare i resti”.
Dalle prime ipotesi sembra che gli animali, cani o maiali, hanno trascinato il corpo del bambino in mezzo a quella boscaglia, a circa 700 metri dal traliccio dove è stata trovata la mamma. “È stato straziante vedere quel tronco di bambino senza arti, con un pezzetto di femore e null’altro”, dichiara uno dei soccorritori. “C’è anche un ciuffo di peli, non si sa se sono del bimbo o di un animale accanto ai resti”.