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    Quando Gino Strada parlava della bomba atomica: “Siamo in grado di autodistruggerci”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 28 Feb. 2022 alle 12:19 Aggiornato il 28 Feb. 2022 alle 12:20

    Gino Strada non era un pacifista, era contro la guerra. Lo diceva lui stesso. E il suo impegno in questo senso era – ed è – visibile in ogni angolo del mondo, Italia compresa. Un principio che lo ha sempre accompagnato in tutti i suoi interventi pubblici. E contro quelle guerre il fondatore di Emergency morto il 13 agosto scorso fece un fortissimo discorso in cui disse:

    “Io ho visto sul campo produrre e gettare nei campi da elicotteri piccole mine giocattolo per mutilare i bambini, e trovo questo una forma terrificante di terrorismo di massa. Ed è per questo che avendola vista mi sono convinto che è necessario essere contro la guerra. Io non sono pacifista, sono contro la guerra. Ho visto troppi pacifisti sfilare per le strade con i fazzoletti arcobaleno e poi andare in Parlamento e votare la guerra. (…) La guerra è una bugia che bisogna raccontare perché bisogna convincere i cittadini. Senza quella bugia sarebbe più facile ripudiare la guerra.

    Dopo la prima guerra mondiale ci fu soprattutto in Europa un grandissimo movimento per la pace e anche a livello istituzionale ci furono tentativi perché quel massacro osceno non avesse a ripetersi, è stato il primo “mai più” della storia ignorato. (…) Quel conflitto si chiude (la seconda guerra mondiale) con un fatto che forse è il più importante della storia dell’umanità cioè l’esplosione atomica di Hiroshima. Se ci sarà ancora questo pianeta tra 3mila anni sono certo che la storia di questo pianeta verrà divisa in due parti: prima e dopo la bomba atomica.

    Cos’è cambiato con la bomba atomica? Scrisse Albert Einstein che l’uomo ha costruito la bomba atomica ma un topo non costruirebbe mai una trappola per topi. Ed è profondamente vero: noi in quel momento abbiamo creato la possibilità dell’autodistruzione. Oggi ci sono molti ordigni nucleari e al confronto di questi la bomba di Hiroshima potrebbe sembrare poco più di un petardo. Oggi ci sono ordigni e ne basterebbe uno a mettere in forse l’esperimento umano, la sua continuazione. Oggi l’avventura dell’uomo è molto a rischio di interrompersi. Non è allarmismo. Bisogna capire cosa vuol dire vivere in un mondo atomico e pensare in un modo diverso. E’ una grossa responsabilità; della scienza e della comunità. La bomba atomica è stata costruita dagli scienziati e poi se ne sono appropriati gli alti comandi dell’esercito statunitense. E’ la dimostrazione che siamo in grado di autodistruggerci.

    Dopo la fine della seconda guerra mondiale ci sono state diverse occasioni in cui si è tentato di porre un limite, sono state costruite le nazioni unite esattamente con questo scopo, proteggere le generazioni future dal flagello della guerra. Anche se po sono diventate qualcosa di molto diverso perché non si è esercitata la parità di diritti tra tutte le nazioni. Oggi viviamo in una condizione in cui l’85% di tutte le armi che ci sono sul pianeta sono prodotte ed esportate dai 5 membri permanenti del consiglio di sicurezza Stati Uniti, Russia, Cina. E’ il consiglio di sicurezza o il consiglio degli armaioli?

    Cosa possiamo fare noi cittadini normali? E’ un tema su cui riflettere molto. Oggi il pericolo è alto, è questione di iniziare a capire per non ritrovarci di nuovo nel baratro senza capire come ci siamo finiti. Gli scienziati atomici nel 1947 usano un modo empirico per indicare il livello di allerta di un pericolo internazionale nucleare. Gli scienziati atomici hanno ideato l’orologio dell’apocalisse, cioè un orologio che va verso la mezzanotte, intendendo con mezzanotte l’inverno nucleare.

    Questo orologio è stato posto a minuti diversi dalla mezzanotte, l’anno scorso per la prima volta è stato messo a due minuti dalla mezzanotte”.

    Gino Strada, 2018 – Festa Scienza Filosofia.

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