È uscito nelle librerie lo scorso 5 marzo “Cara Giulia” (editrice Rizzoli), il libro che Gino Cecchettin ha dedicato alla figlia uccisa lo scorso novembre dal suo ex ragazzo Filippo Turetta.
“Non so se riuscirò a uscire da questo dolore ma penso che questo libro possa essere il primo passo”, ha spiegato oggi Gino Cecchettin, ospite del programma di Radio 2 Non è un Paese per Giovani, condotto da Massimo Cervelli e Tommaso Labate.
Durante l’intervista il padre di Giulia Cecchettin ha racconto delle critiche ricevute in questi mesi, soprattutto sui social, per la scelta di restare sotto i riflettori e parlare della sua storia.
“Sono stato male per quello che hanno detto di me”, ha ammesso. “Non bisogna lasciarsi opprimere dalla rabbia altrimenti si viene annichiliti. Mi sono fermato e ho pensato a Giulia. Tutto si è dissolto, ora ci sorrido sopra”.
Cecchettin ha smentito le voci su una sua possibile candidatura alle elezioni europee nelle liste del Pd. E ha aggiunto: “Giulia ed Elena avevano idee diverse dalle mie: loro erano su posizioni progressiste, mentre io sono più conservatore. Mio figlio Davide è un po’ centrista…”.
Cecchettin, che prima di perdere la figlia aveva perso anche la moglie, ha ringraziato infine il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che oggi, in occasione delle celebrazioni per la Festa della donna al Quirinale, ha ricordato il femminicidio di Giulia (“Un orrore che ha coinvolto Italia intera”).
“Sono sicuro – ha detto – che Mattarella si sia riferito a mia figlia e a tutte le vittime di femminicidio. La telefonata del capo dello Stato mi è stata di grandissimo aiuto. Conforta tantissimo l’abbraccio di tutti, dà speranze. Bisogna ballare sotto la pioggia. E io per i miei figli devo essere una fucina di speranza..”.
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