Vanno avanti le indagini della polizia sulla morte di Viviana Parisi e del piccolo Gioele Mondello. Secondo le ultime rilevazioni della Scientifica di Catania, sono state trovate delle piccole impronte, probabilmente di Gioele, sul parabrezza della Opel Corsa della donna.
È ancora preso per stabilire quelle impronte e cosa risalgano, se siano la conseguenza dell’incidente in galleria o solo il segno di un ultimo gioco. Il sopralluogo effettuato ieri sera non ha fatto emergere tracce di sangue, ma le tracce potrebbero essere comunque l’indizio che è accaduto qualcosa di grave nell’auto, prima della fuga di Viviana nel bosco. Si ipotizza un impatto violento, che avrebbe causato la morte del piccolo, poco dopo. E la madre si sarebbe suicidata per disperazione. Ma si tratta solo di ipotesi.
L’intera auto di Viviana è stata ispezionata grazie al Luminol, che mette in evidenza eventuali tracce di sangue. Lunedì, i consulenti esamineranno l’auto e poi anche il camion dell’incidente, avvenuto durante un sorpasso. Verifiche verranno fatte anche in autostrada, per valutare l’entità dell’impatto. La famiglia Mondello ha nominato come consulente un esperto in materia di incidenti stradali.
“È un momento molto delicato degli accertamenti, stiamo ricostruendo con precisione cosa è accaduto in galleria”, afferma l’esperto designato Carmelo Costa.
Parlano di “ricerche inefficaci” i familiari di Viviana Parisi scegliendo Chi l’ha Visto per far ascoltare la loro denuncia. Molti i rimpianti per la sorte della dj e di suo figlio a Caronia, le cui morti – secondo la famiglia Mondello – si sarebbero potute evitare. “Ringrazio Chi l’ha Visto per l’aiuto e l’impegno nella ricerca della verità, mi scuso se non ho la forza di sostenere un’intervista. Voglio cogliere l’opportunità per dire che le ricerche sono state del tutto inefficaci. Il signore che ha trovato mio figlio lo ha trovato con un falcetto”, sono le parole di Daniele Mondello, marito e padre delle vittime.
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