Giacomo Bozzoli in fuga, la compagna e il figlio stanno rientrando in Italia
I destini di Giacomo Bozzoli, della sua compagna e del figlio si sono separati. Questi sono momenti cruciali riguardo alla scomparsa di Bozzoli, latitante da lunedì dopo essere stato condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario.
Le ultime ricostruzioni indicano che la compagna e il figlio sono rientrati in treno dalla Spagna, dove la famiglia ha trascorso dieci giorni, dal 20 al 30 giugno, in un albergo nel sud del Paese. Giacomo Bozzoli, invece, continua la sua fuga da solo.
Magistrati e forze dell’ordine a Brescia sono ormai convinti che Giacomo Bozzoli, condannato all’ergastolo per aver gettato lo zio Mario nel forno della fonderia di famiglia a Marcheno nel 2015, abbia scelto la fuga all’estero e una “latitanza pianificata a lungo termine.” Ora si trova senza la compagna Antonella Colossi e il loro figlio, che compirà nove anni il 9 luglio. “Ha lasciato tracce nella parte occidentale dell’Europa,” riferiscono i carabinieri, “ma l’effettiva presenza fisica del ricercato è ancora da verificare.”
La notte tra il 22 e il 23 giugno i cellulari di Giacomo e Antonella sono stati spenti. Gli inquirenti stanno concentrando la loro attenzione su questi dispositivi, sequestrati durante la perquisizione nella villa di Soiano. Si ritiene che Bozzoli potesse disporre di almeno sette cellulari e decine di sim, anche straniere. Il fatto che sia sparito con compagna e figlio, lasciando i telefonini a casa per simulare la propria presenza nel Bresciano alla vigilia della sentenza della Cassazione, conferma per magistrati e forze dell’ordine l’intenzione di fuggire, non di allontanarsi solo temporaneamente per proteggere il figlio dallo shock mediatico della condanna e dell’arresto.
Dubbi e preoccupazioni, che hanno portato al sequestro dei cellulari, emergono anche dalle testimonianze di Adelio, padre di Giacomo, e di Daniele Colossi, padre della compagna e noto gallerista di Brescia. Adelio ha dichiarato che il figlio sarebbe andato in ferie perché “convinto dell’assoluzione”. Daniele inizialmente ha indicato la Francia come destinazione per una “breve vacanza”, ma poi ha ritrattato dicendo di non sapere dove si trovassero il genero, la figlia e il nipotino.
Per gli investigatori appare inverosimile che Antonella, che fino alla scomparsa lavorava ogni giorno nella stessa galleria d’arte, se ne sia andata pochi giorni prima della possibile conferma dell’ergastolo per il padre di suo figlio, senza comunicare al proprio padre la data e la destinazione del viaggio. Una tale mole di reticenze, misteri, false piste e azioni studiate nei dettagli, sta convincendo magistrati e forze dell’ordine che Giacomo Bozzoli abbia scelto di “fuggire all’estero, il più lontano possibile e per un periodo prolungato,” probabilmente in una nazione dove l’estradizione verso l’Italia risulta complicata.