“Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa”. Questa è stata la dichiarazione infelice dell’Assessore al Welfare e alla Sanità della Regione Lombardia Giulio Gallera, che gli è costata l’ennesima bufera politica e che probabilmente gli costerà le dimissioni già a metà gennaio.
La frase non è solo del tutto fuori luogo, visto che la Lombardia al 5 gennaio 2021 è ‘fanalino di coda‘ tra le regioni per numero di vaccinazioni anti Covid effettuate (3085 vaccini su 80595 dosi ricevute, dunque il 3,8 per cento del totale), ma è anche falsa. I medici lombardi, infatti, non vanno in ferie dall’inizio della pandemia e nelle ASST il problema delle ferie arretrate per dottori, infermieri e operatori sanitari veniva già denunciato lo scorso luglio da giornali scientifici-settoriali e testate locali lombarde.
Come confermato a TPI da diversi medici di Crema, Milano e Pavia, si tratta di un blocco obbligatorio esteso in tutta la Lombardia, un’imposizione difficile da digerire per tutti i lavoratori impegnati in corsia che hanno affrontato turni massacranti sia durante la prima, che durante la seconda ondata di Coronavirus.
Quindi, altro che ferie: ai medici lombardi non è nemmeno stato permesso di pianificare alcuni giorni lavorativi alla settimana in smart working, come succede invece per tutti gli altri settori.
Gallera, intanto, non vuole lasciare il suo posto da Assessore, nonostante la sfiducia e le critiche. Ai suoi ripete come un mantra: “Io penso solo a lavorare” e assicura che non ci saranno ulteriori ritardi con la campagna vaccinale: “Agghiacciante – aveva detto in un’intervista a La Stampa – una simile classifica. Per non parlare di quelle regioni che hanno fatto la corsa per dimostrare di essere più brave di chissà chi. Noi siamo una regione seria. Partiamo domani con 6000 vaccinazioni al giorno nei 65 hub regionali. I conti facciamoli tra 15 o 20 giorni”.
La vaccinazione è comunque prioritaria rispetto alle vacanze. Ma nel caso della Lombardia i medici non hanno avuto neanche quelle.
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