Gallera e il futuro di Forza Italia a Milano: la scommessa della Scuola Politica
“Parte la nostra Scuola di Formazione Politica. Aula gremita, tantissimo entusiasmo”, così Giulio Gallera, assessore alla sanità della Regione Lombardia, annuncia la sua nuova iniziativa. Un’iniziativa rivolta al futuro, forse anche prossimo.
Citando Einaudi e il suo “conoscere per deliberare”, Gallera prosegue: “Per formarsi un opinione, per difendere le proprie idee, per convincere altre persone a condividere la nostra posizione bisogna studiare, approfondire e avere solide basi culturali. Per questo motivo con Alessandro De Chirico e Vera Cocucci ed insieme a Milano Merita e Energie in Comune abbiamo deciso di organizzare una vera e propria scuola di formazione politica a numero chiuso”.
A parteciparvi sono 50 corsisti, tra cui Sindaci, assessori e consiglieri comunali, ma anche membri di associazioni e comitati civici, nonché “semplici cittadini che, nell’epoca di Twitter, dei balletti su Tik Tok, delle fake news, degli haters e dei leoni da tastiera che vomitano insulti sulla Rete, vogliono studiare, essere informati e approfondire”.
Milano Merita e Energie in Comune sono le due associazioni con le quali Gallera presidia rispettivamente il territorio della metropoli e quello della sua provincia, un tessuto sociale con il quale è in stretta relazione anche per via della sua importante delega assessorile.
Viene subito da pensare a quella “società civile”, nella quale Matteo Salvini ha dichiarato di voler individuare la figura da candidare a Sindaco di Milano nel 2021, e con la quale Gallera vanta proficue interlocuzioni.
Non solo. Indiscrezioni da ambienti leghisti lasciano intendere che la dichiarazione di Salvini sia un modo per prendere tempo, in attesa che Beppe Sala sciolga la riserva sulla sua ricandidatura. Il recente sondaggio Ipsos ha rivelato un consenso personale del 69% per il primo cittadino: se corresse per un secondo mandato, sarebbe difficile trovare una figura del centrodestra pronta a immolarsi verso una probabile sconfitta. La soluzione del “Papa straniero” avrebbe quindi una sua logica.
Ma se Sala dovesse decidere di mettere le proprie indiscusse doti al servizio di un altro progetto, il quadro cambierebbe radicalmente. La partita di Palazzo Marino tornerebbe ad essere contendibile, visto che lo stesso sondaggio vede la coalizione di centrodestra in netto vantaggio: la Lega (26,8%) è il secondo partito cittadino a breve distanza dal PD (27,4%), ma supera nettamente i competitor andando oltre il 43% con l’aggiunta dei voti degli alleati di Fratelli d’Italia (12,9%) e di Forza Italia (4%).
In uno scenario del genere, rinunciare a un candidato Sindaco dal profilo marcatamente politico sarebbe un controsenso. Bisognerebbe però trovare il nome giusto, cosa non scontata.
Il pallino è ovviamente nelle mani di Salvini, che ha sempre sognato di fare il Sindaco della propria città, ma che altrettanto notoriamente nutre anche “altre” ambizioni. Dietro di lui, nella Lega non si intravedono personalità altrettanto competitive.
Benché la tremenda emorragia di consensi non consenta a Forza Italia di accampare pretese, una figura di esperienza come Gallera potrebbe quindi tornare in gioco, eccome. Dopo due mandati alla guida dell’assessorato più “pesante” della Regione e con un consolidato consenso personale nell’area liberale, il suo ruolo nella sfida non potrebbe certo essere di secondo piano.