L’utilizzo dei forchettoni per bloccare i freni d’emergenza, sulla funivia Stresa-Mottarone, forse, era una pratica abituale, che andava avanti da anni. Il sospetto è alimentato da tre video pubblicati dall’emittente tv tedesca Zdf, che documentano – secondo quanto confermato anche da un addetto ai lavori – la presenza dei forchettoni sull’impianto già nel 2014, nel 2016 e nel 2018.
I filmati – opera di un videoamatore svizzero, Michael Meier – sono stati inviati alla Procura di Verbania e saranno esaminati dalla procuratrice Olimpia Bossi e dalla pm Laura Carrera, che indagano sul caso, affiancate dai carabinieri.
Meier aveva girato i video per interesse tecnico e, dopo il crollo della funivia del 23 maggio scorso, in cui hanno perso la vita 14 persone tra cui due bambini, andando a rivederli, ha notato la presenza dei forchettoni. I video – trasmessi in tv da Zdf – sono stati esaminati dal professor Gabor Oplatka, direttore del dipartimento di tecnologia funiviaria del Politecnico federale di Zurigo. Lo specialista ha confermato che si tratta proprio degli strumenti che vengono utilizzati per bloccare i freni delle funivie, quelli che in gergo vengono chiamati appunto forchettoni.
Nach dem schweren #Seilbahn-Unglück im norditalienischen #Stresa konzentrieren sich die Ermittler weiter auf die Ursache für den Absturz. Dem ZDF liegen exklusiv neue Hinweise auf Manipulationen an der Gondel vor – und zwar wohl über mehrere Jahre hinweg. pic.twitter.com/Azixa84bTl
— ZDFheute (@ZDFheute) June 1, 2021
L’ipotesi che si fa strada, quindi, è che la disattivazione dei freni della funivia – che, se in funzione, avrebbero impedito il disastro del 23 maggio – fosse una pratica abituale, e non circoscritta ad alcuni giorni o mesi tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, come fin qui sostenuto dagli indagati.
La Procura di Verbania indaga per omicidio colposo plurimo e in lesioni colpose gravissime, falso in atto pubblico e rimozione dolosa di sistemi di sicurezza. Gli indagati al momento sono il gestore Luigi Nerini, il direttore Enrico Perocchio e il capo servizio della funivia Gabriele Tadini.
La Procura aveva disposto l’arresto di tutti e tre, ma sabato 29 maggio il Gip di Verbania ha disposto la scarcerazione di Nerini e Perocchio e il passaggio agli arresti domiciliari di Tadini. I tre hanno fornito versioni contrastanti sulle responsabilità dell’utilizzo dei forchettoni: Tadini ha ammesso di averli piazzati ma sostiene che siano stati Nerini e Perocchio a ordinarglielo. Questi ultimi, al contrario, affermano che i freni fossero stati bloccati a loro insaputa. Le testimonianza finora raccolte – secondo la valutazione del Gip – confermerebbero la versione del gestore e del direttore.