Francesco Polacchi chi è | Altaforte
Mercoledì 8 maggio Francesco Polacchi, fondatore della casa editrice di estrema destra AltaForte, è finito nel registro degli indagati per apologia del fascismo (qui abbiamo spiegato i dettagli). Ma nei giorni precedenti, già si parlava molto di lui.
Ma chi è Polacchi per destare così tanto sdegno nel mondo culturale italiano?
Classe ‘86, romano, dirigente di CasaPound e imprenditore: ecco chi è Francesco Polacchi, il giovane editore che ha scatenato un dibattito ideologico-politico e culturale in pieno Salone del Libro. A capo della casa editrice AltaForte, presente appunto alla kermesse torinese con cui ha stampato il libro intervista “Io sono Matteo Salvini-intervista allo specchio” è anche manager del brand “Pivert”, marchio di abbigliamento molto seguito dai militanti di destra compreso il vicepresidente del Consiglio che ha sfoggiato i capi più volte.
Francesco Polacchi CasaPound
Ex dirigente del Blocco Studentesco – branca giovanile di CasaPound- nel 2008 a Roma guida gli scontri dei giovani fascisti contro gli studenti del movimento dell’Onda che protestano contro i tagli del governo Berlusconi sulla scuola assalendo gli avversari armato di spranga, viene arrestato e condannato ad un anno.
Ma non era il primo caso di violenza: a solo 21 anni, in vacanza a Porto Rotondo, accoltella un giovane sassarese e ne ferisce altri due davanti ad una discoteca; mentre nel 2010 aggredisce assieme ad altri militanti alcuni compagni del Centro Sociale Acrobax. Tutti denunciati.
Il 29 giugno 2017 è a capo del gruppo di militanti di CasaPound che fa irruzione a Palazzo Marino durante un Consiglio comunale con l’obiettivo di chiedere le dimissioni del sindaco Giuseppe Sala, allora coinvolto nelle indagini su Expo.
Il blitz finisce con atti di violenza contro un comitato cittadino della zona di San Siro: questione giuridica ancora aperta.
Francesco Polacchi Pivert
Il 2015 è l’anno della svolta imprenditoriale per Polacchi: nasce Pivert, brand legato a CasaPound tanto che i giovani militanti ne scelgono i capi di abbigliamento come segno di riconoscimento. La sede legale di Pivert è a Roma, ma la sede centrale e i magazzini si trovano a Cernusco sul Naviglio.
Il marchio di moda Pivert è lo stesso della giacca indossata da Matteo Salvini allo stadio un anno fa, che suscitò una serie di polemiche.
In un articolo de La Stampa viene analizzata e discussa la cosiddetta moda in “tempi di sovranismo”. Il vicepremier Matteo Salvini ha attirato spesso critiche per le sue mise costituite da felpe sempre diverse di questo stesso marchio. Anche alla vigilia della formazione del governo il leader della Lega indossò un giubbotto di un brand italiano di proprietà uno dei responsabili di CasaPound.
I nomi dei modelli più conosciuti della Pivert? Fighters, martialis e victore. Un lessico che appartiene chiaramente al patriottismo della destra nazionalista.
Francesco Polacchi Altaforte
Francesco Polacchi non è solo il fondatore, ma anche il responsabile di Altaforte Edizioni, un marchio editoriale di estrema destra, che fa riferimento al partito politico CasaPound, il movimento di estrema destra coinvolto nei recenti scandali di Torre Maura e dello stupro di Viterbo.
Sul loro sito scrivono: “Un marchio pensato per rispondere a chi chiede chiavi di lettura alternative rispetto alle interpretazioni omologate”.
Altaforte è anche un canale commerciale, una piazza virtuale di diffusione di prodotti editoriali: collane, marchi, generi e titoli è una condivisa sensibilità che ci trova fianco a fianco nella diffusione di una cultura identitaria non allineata.
La casa editrice AltaForte è oggi al centro delle polemiche a margine del Salone del Libro di Torino (qui il commento di Luca Telese sulle polemiche)
Francesco Polacchi Salone del Libro
Negli ultimi giorni si è aperta una polemica sulla presenza dello stand di Altaforte Edizioni al Salone del Libro di Torino 2019.
La casa editrice ha pubblicato un libro-intervista a Matteo Salvini scritto dalla giornalista Chiara Giannini, intitolato Io sono Matteo Salvini: intervista allo specchio.
“In questi giorni stiamo subendo attacchi da ogni lato: per Altaforte, che sarà presente al Salone Internazionale del Libro di Torino come casa editrice sovranista….- scrive Polacchi su Facebook- l’obiettivo è, evidentemente, attaccare quello che è rimasto uno dei pochi spazi di informazione libera, identitaria e sovranista presente in Italia: Il Primato Nazionale… E comunque grazie Raimo, grazie Zerocalcare e grazie a tutti quelli che stanno sollevando la polemica perché stanno facendo diventare il libro intervista su Salvini un best seller!”. Questi alcuni dei commenti di Francesco Polacchi.
Francesco Polacchi Dagospia
È stato il sito di gossip Dagospia tra i primi a riportare per primo le forti dichiarazioni di Francesco Polacchi successive alla polemiche per il Salone del Libro. “Sono fascista la legge non me lo impedisce”.
“Sono un militante di Casa Pound, anzi il coordinatore regionale della Lombardia. E sono fascista, sì. Lo dico senza problemi”, ha dichiarato Polacchi.
Francesco Polacchi indagato
La legge si è espressa invece contro Francesco Polacchi. L’8 maggio il militante di CasaPound è stato iscritto al Registro degli indagati dalla Procura di Torino. L’ipotesi di reato è apologia del fascismo [cosa significa].
Nei giorni precedenti, la sindaca di Torino, Chiara Appendino, e il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, hanno annunciato di aver presentato un esposto nei confronti di Altaforte per apologia del fascismo.
> Tutto quello che c’è da sapere sul Salone del Libro 2019
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