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    Sesso e biglietti per la Champions, come i dirigenti del fondo pensione spendevano i risparmi degli infermieri

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 7 Mar. 2023 alle 09:59 Aggiornato il 15 Lug. 2024 alle 09:26

    Sesso e biglietti per la Champions, come i dirigenti del fondo pensione spendevano i risparmi degli infermieri

    Biglietti per andare a vedere la finale di Champions League e incontri “prepagati” con escort. Sono alcuni dei favori contestati ai dirigenti dell’istituto previdenziale degli infermieri (Enpapi), che in cambio avrebbero avvantaggiato alcuni privati con gli investimenti dell’ente. Un caso che ha già portato alle prime condanne nel filone milanese dell’inchiesta e al sequestro di quaranta milioni di euro tra partecipazioni e ville in tutta Italia.

    Ora è arrivata la sentenza nella costola romana, con la condanna a otto anni di carcere dell’ex direttore generale dell’Ente Marco Bernardini, a quattro anni del legale P. G. ed a sette anni e sei mesi dell’impresario Giovanni Conte (solo per un episodio relativo alla compravendita di un immobile a Potenza). Ha inoltre patteggiato una pena di due anni, undici mesi e dieci giorni di reclusione l’ex presidente Mario Schiavon, a cui sono stati confiscati 125mila euro.

    Secondo i PM, i vertici dell’ente previdenziale avrebbero fatto una serie di investimenti finanziari e immobiliari per cinquecento milioni totali “venendo meno all’obbligo di fedeltà e imparzialità” e disattendendo le indicazioni date dagli organi di vigilanza sin dal 2014, i quali “raccomandavano l’acquisto di prodotti finanziari liquidi”. In cambio avrebbero ricevuto favori come pacchetti tutto compreso per assistere alla finale di Champions League del 2015 tra Juventus e Barcellona, persa dai bianconeri, e l’organizzazione “in almeno 19 occasioni (tra gennaio 2018 e febbraio 2019), di incontri con ragazze”, pagate “tra cinquecento e ottocento euro ad evento” e con le quali alcuni indagati, trascorrevano “la serata o la nottata in ristoranti o alberghi in diverse località”.

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