Foggia, infermiere indagato per la morte di 16 anziani: disposta la riesumazione dei corpi
Una struttura dedicata alle cure dei pazienti terminali è al centro di un’inchiesta della procura di Foggia, che sta indagando su 16 morti sospette di anziani avvenute nel giro di tre mesi. I magistrati hanno disposta la riesumazione dei corpi di 16 pazienti ricoverati e morti tra il 14 novembre scorso e il 16 febbraio nell’hospice di Torremaggiore. L’ipotesi è che siano morti dopo la somministrazione di un farmaco a base di midazolam da parte di un infermiere della struttura, sospettato di omicidio volontario. Il farmaco avrebbe provocato prima la sedazione delle vittime, poi il loro decesso. Secondo i magistrati, il 55enne potrebbe aver aumentato volontariamente le dosi causando la morte dei pazienti. In attesa della conclusione delle indagini, che prevedono anche le autopsie e gli esami tossicologici, l’uomo è stato assegnato a un altro servizio di un altro comune del foggiano.
“Il mio assistito si dichiara completamente estraneo ai fatti contestati. Ha ribadito, solo e soltanto, di aver eseguito le prescrizioni che gli venivano fornite dal medico” ha dichiarato l’avvocato Luigi Marinelli, legale dell’infermiere, citato dal Corriere del Mezzogiorno, “è un infermiere con 25 anni di esperienza e ha sempre svolto il suo lavoro con la massima professionalità e dedizione. Nel provvedimento di conferimento con cui la procura ha disposto le autopsie si parla solo di omicidio, quindi, presumiamo che la procura abbia elementi per sostenere questa tesi ma che al momento a noi non sono noti”.