“Mi voleva portare dentro la sua macchina, tipo una Citroen rossa. Urlavo, lui non parlava e gli ho dato un calcio proprio lì sotto”: nelle parole del piccolo di casa il racconto di quanto accaduto il 22 aprile mattina a Fiumicino, quando un uomo sulla cinquantina ha tentato di rapire un bambino di 8 anni dal giardino di casa. Il fratello racconta: “Mia mamma è preoccupatissima, papà nervoso. Ci chiediamo cosa stia accadendo e siamo spaventati, qui da noi non è mai successo nulla”, le sue parole citate da Repubblica.
“Il bambino era in giardino con mamma – spiega il ragazzo – lei stava piantando i fiori, lui giocava a palla. Mamma, poi, non ha più sentito i palleggi, si è insospettita. Ha iniziato a chiamarlo. Sono passati circa venti minuti, lei ha iniziato a urlare. È uscita in strada”. Mentre la piccola vittima ha raccontato agli investigatori: “Ero nel giardino e quell’uomo mi ha fatto uscire e attraversare la strada. Mi stava portando nella sua auto”. Si è liberato con un calcio ed è corso nuovamente dalla madre. L’indagine, coordinata dalla procura di Civitavecchia, è in mano alla sezione Reati contro i minori della squadra mobile.
Non ci sono testimoni di quanto accaduto, è possibile che per risalire al presunto rapitore vengano utilizzate le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Una donna ha raccontato di aver visto un’auto allontanarsi. Una vicina di casa ha raccontato al Messaggero di aver sentito le grida della madre, aggiungendo: “Quell’uomo ha agito in pieno giorno e in una strada trafficata. Inoltre il vialetto in cui il bambino stava giocando è interno e all’esterno non si vede nulla”. Secondo la donna l’uomo avrebbe potuto conoscere tutte queste informazioni: “Chissà da quanto tempo ci teneva sotto controllo. Non solo la famiglia del bambino ma anche noi vicini di casa”.