A Firenze è stato registrato il primo caso di variante indiana del Covid-19. In totale, ad oggi, sono 347 i casi segnalati in Italia per questa variante, che è meno diffusa di quella inglese o di quella brasiliana, e conta solo qualche migliaio di casi nel mondo. La mutazione del virus ha colpito un’infermiera, che aveva già completato il ciclo di vaccinazione con Pfizer, secondo quanto riporta Repubblica. La donna si è ammalata fino al ricovero in ospedale, ma successivamente è guarita e le sue condizioni sono buone.
Una prima nota diffusa stamattina dall’Ordine dei medici ed odontoiatri di Firenze, affermava come gli attuali vaccini non sarebbero in grado di bloccare questa variante del Covid. “Gli attuali vaccini purtroppo sembra non siano in grado di bloccarla“, aveva dichiarato Pietro Dattolo, presidente dell’Omceo di Firenze. “Le prove di laboratorio sembrano dimostrare come gli anticorpi neutralizzanti che si formano a seguito della vaccinazione non riescono ad offrire protezione contro questa particolare variante”.
Nel pomeriggio, tuttavia, l’Ordine ha voluto precisare: “In merito al caso specifico di variante indiana del Covid-19 riscontrato a Firenze, si precisa che ancora non è stata portata avanti un’analisi tale da avere conferma che tutti i vaccini oggi disponibili non siano efficaci: è la letteratura ad oggi disponibile presente a dirci che i vaccini potrebbero non essere efficaci su tali varianti”. E ancora: “La nostra preoccupazione è legata alle informazioni in letteratura che ci dicono che molti anticorpi neutralizzanti potrebbero non servire a bloccare queste varianti. Per questo è urgente velocizzare la campagna di vaccinazione”.
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