Il video in cui si dispera e piange perché la grandine ha distrutto il suo campo di tulipani è diventato presto virale e ha fatto scattare una gara di solidarietà che in breve ha portato a duemila donazioni e oltre 28mila euro raccolti: Giuseppe Savino, della Cascina Savino di Foggia, si difende da chi – dopo la vicenda – ha sollevato dubbi sulla sua uscita social, insinuando che si sia trattato di una trovata di marketing.
Come Selvaggia Lucarelli, che su Instagram ha dedicato alcune storie sull’argomento, ricordando un’altra raccolta fondi del 2021: “Furono raccolti dei bei soldi anche in quell’occasione. Ma dotarsi di serre o di un’assicurazione?”. “Trovatelo voi qualcuno che venga ad assicurarceli: il valore non è quello dei fiori venduti direttamente al commerciante, ma è quello dell’esperienza”, dice a Repubblica.
L’esperienza di cui parla è ciò che viene “venduto” nella sua Cascina: ogni quattro mesi, per due o tre settimane, apre un piccolo campo di quattro ettari nel quale pianta tulipani. Concede poi ai “clienti” di raccoglierli pagando un ticket per entrare, partecipando a un vero e proprio evento che può includere anche musica e performance. “I dieci euro – spiega – contribuiscono allo sviluppo territoriale: da noi lavorano artisti e architetti e vengono pagati bene”.
“Il costo per rifare un campo è di 30 mila euro – insiste Savino – ho aperto il crowdfunding perché chi aveva già prenotato la visita, quasi in tremila, e che ha ricevuto il rimborso del biglietto, mi aveva subito chiesto come potermi aiutare. Alla fine lo hanno fatto in 2.200: ci hanno sostenuto anche alcuni amici del ministero dell’Agricoltura. Siamo contadini, abbiamo a che fare con la terra. Lei non mente, perché dovremmo farlo noi?”.