Le prime parole di Filippo Turetta dopo l’ergastolo: “È giusto”
Filippo Turetta è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin: il 23enne era presente in aula al momento della sentenza emessa dai giudici della Corte d’Assise di Venezia.
“L’attesa è stata angosciante. Penso sia una sentenza giusta, me l’aspettavo” ha dichiarato Turetta, secondo quanto rivela La Repubblica, a chi ha avuto la possibilità di parlare con lui mentre veniva riaccompagnato nel carcere di Verona dove è detenuto da circa un anno.
Al 22enne è stato chiesto se volesse chiamare i suoi genitori: “No, non me la sento adesso. Chiamo mia mamma domani, è il suo compleanno” ha affermato l’assassino di Giulia Cecchettin.
I genitori, che non hanno mai partecipato alle udienze, dal canto loro non vogliono rilasciare alcuna dichiarazione così come sottolineato dalla loro legale: “Chiedono riservatezza, non rilasciano alcun tipo di dichiarazione”.
Filippo Turetta è stato condannato per omicidio aggravato dalla premeditazione, sequestro di persona e occultamento di cadavere. Sono state escluse, invece, le aggravanti della crudeltà e dello stalking.
Una decisione sulla quale “ci sarà da discutere” così come dichiarato da Gino Cecchettin, il papà di Giulia, subito dopo la sentenza della Corte d’Assise di Venezia.