Il figlio di Salvini scorrazza in moto acqua della Polizia. E se l’avesse fatto Renzi?
Una persona che giudica uno stesso fatto diversamente in base a chi l’ha compiuto è un ipocrita. Su questo, almeno questo, credo che si possa essere d’accordo.
L’ipocrisia che sta dietro alla differenza di valutazioni per comodo o per interessi personali è quanto di più falso e fastidioso possa accadere, se accade in politica è ancora peggio considerando che questa dovrebbe essere l’arte del tenere saldi i propri valori e i propri comportamenti.
Forse bisognerebbe partire proprio da qui per osservare la vicenda che vede coinvolto il ministro dell’interno Matteo Salvini e suo figlio a bordo di una moto d’acqua della Polizia di Stato sulla spiaggia ridanciana del Papeete Beach mentre degli agenti vengono usati da baby sitter del figlio del capo e scorrazzano in mare aperto come se fossero una giostra a disposizione del ministro.
Non contano solo le scuse (e il fatto che chieda scusa dà l’idea della gravità dell’errore) del vice premier e non conta nemmeno l’inevitabile inchiesta interna aperta dalla Questura di Ravenna: provate a immaginare, un secondo soltanto, se la stessa cosa fosse accaduta con Renzi presidente del consiglio, con uno dei suoi figli comodamente seduto su un mezzo che dovrebbe essere sempre a disposizione per qualsiasi emergenza.
Provate a immaginare cosa sarebbe successo, quale reazione avrebbero messo in campo ad esempio quelli del Movimento 5 Stelle, moralisti solo quando non mettono in pericolo la propria autopreservazione e che avrebbero invaso le bacheche di tutti i social con qualche meme indignato e pieno di punti d’esclamazione.
Immaginate cosa avrebbe detto di Renzi lo stesso Matteo Salvini, il re del “fate quello che dico non fate quello che faccio”, che per molto meno all’opposizione si stracciava le vesti come un novello francescano arrivato per salvarci dalle élite.
Immaginate quanta bile avrebbero spremuto tutti quegli italiani che pontificano ogni giorno, con l’ignoranza grassa di chi ha studiato presso “l’università della vita”, sulla scorta di Saviano e che invece sono evidentemente felicissimi che gli agenti di polizia facciano da animatori delle vacanze del Trota di Salvini.
Immaginate Di Maio (che, a proposito, si sta esibendo in vacanze molto popolari in Sardegna e chissà che fine hanno fatto le sue restituzioni di stipendio) che ci avrebbe dipinto il Renzi di turno come uno sfacelo di Stato che avrebbe sotterrato di vergogna l’Italia e invece ora di fronte al suo compagno di giochi leghista ci dice che l’importante è “che abbia riconosciuto l’errore”: bastava chiedere scusa, quindi, per calmare la feroce onda di bile dei grillini quando erano all’opposizione.
Una persona che giudica uno stesso fatto diversamente in base a chi l’ha compiuto è un ipocrita.
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