Il figlio di Beppe Grillo, Ciro, è indagato per stupro insieme ad altre 3 persone. Ad accusarlo è una studentessa scandinava. E proprio le dichiarazioni della presunta vittima vengono ora fuori per la prima volta.
A riportarle è il quotidiano La Stampa. La ragazza ha denunciato la presunta violenza subita lo scorso 26 luglio ai carabinieri della stazione Moscova a Milano.
I fatti si sarebbero svolti a Porto Cervo: prima una serata al Billionaire, il locale di Flavio Briatore. Poi, Ciro Grillo e tre suoi amici (Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria, ed Edoardo Capitta) si sarebbero recati nella villa di Beppe Grillo assieme alla studentessa.
Lei racconta così i fatti: “Avevo bevuto molto, soprattutto vodka, ero ubriaca. A casa hanno continuato a farmi bere. A un certo punto uno di loro mi ha portato in una stanza, voleva fare sesso. Gli ho detto di no due volte, lui mi ha costretto. Poi sono arrivati gli altri e hanno abusato di me a turno”.
La ragazza ha riferito tutto ai carabinieri accompagnata dalla madre. I fatti risalirebbero al 16 luglio, dieci giorni prima rispetto alla denuncia. Come scrive La Stampa , la studentessa “spiega così la motivazione per il lasso di tempo passato dai fatti: la giovane era in vacanza con delle amiche e, prima dell’arrivo della madre, è rimasta sola alcuni giorni; a lei racconta quanto accaduto. L’aereo per il ritorno, spiega ancora agli investigatori, era già stato prenotato. E con la madre la studentessa decide di denunciare tutto una volta ritornata a casa”.
Secondo quanto ricostruito dal quotidiano torinese, ci sarebbe una supertestimone, un’amica della ragazza, che sarebbe in grado di riferire come si sono svolti i fatti quella sera, e che presto potrebbe essere interrogata.
Ma non è tutto: è spuntato anche un video che secondo l’accusa potrebbe provare la violenza consumatasi, mentre per la difesa degli indagati, compreso il figlio di Beppe Grillo, sarebbe la prova che il rapporto era consenziente.
Il filmato sarebbe stato trovato nel telefono cellulare di uno degli indagati, e riprenderebbe il momento del rapporto sessuale. L’indagine è coordinata da Laura Bassani, pubblico ministero della Procura di Tempio Pausania.