Ha 50 anni Elisa e da 16 mesi è diventata nonna. Sua figlia ha 15 anni. Per questo adesso rischia il rinvio a giudizio per istigazione di violenza sessuale e una condanna a 6 anni di carcere. Ma lei si difende: “Ma cos’avrei dovuto fare? Legarla al letto? Rinchiuderla in camera? Ditemelo voi, me lo dica il giudice…”, spiega la 50enne al Corriere.
“Io ho sempre detto a mia figlia di non bruciare le tappe, che ogni frutto ha la sua stagione. Ma come si fa con questi ragazzi? Appena giri l’occhio fanno ciò che vogliono”, aggiunge la donna di Verona in lacrime a Repubblica. La figlia è rimasta incinta quando aveva appena 13 anni, e il fidanzato 18. “Il nocciolo del problema è l’età di mia figlia. Quando è rimasta incinta le mancavano tre mesi e quindici giorni per compiere 14 anni”. Se la ragazzina fosse rimasta incinta tre mesi e mezzo dopo, la vicenda non sarebbe mai finita in tribunale.
Nel capo di imputazione si legge che la mamma avrebbe “istigato” la figlia ad avere rapporti sessuali con il fidanzato. Nel codice penale, questo si traduce in violenza sessuale. A dover rispondere della stessa accusa anche il fidanzato della baby mamma, oggi 21enne, che affronterà il rito abbreviato.
“Ma vi rendete conto che questi due ragazzi si amano come il primo giorno, stanno pensando di sposarsi, sono genitori di una creatura splendida eppure, per il pm, questa loro felicità sarebbe frutto di violenza sessuale? A me, francamente, tutto ciò pare abominevole”, aggiunge la donna, che ora si trova indagata per aver istigato una violenza sessuale.
Il giovane papà è fratello del marito della sorella maggiore della 15enne. Quando Elisa si è accorta che tra i due stava sbocciando l’amore, racconta di aver preso da parte la figlia e detto: “Mi raccomando, hai solo tredici anni, pensa bene a quello che stai facendo. È troppo presto per certe cose, ma se proprio dovesse succedere ricordati di usare le protezione”. Parole evidentemente inascoltate, visto che la ragazzina è rimasta incinta. Nessuno in famiglia ha mai pensato all’aborto: “L’abbiamo escluso subito, siamo tutti contrari, io, mia figlia, il fidanzato. Sono stati proprio loro, i due futuri genitori, a dire: “Questa creatura è il frutto del nostro amore, crescerà con noi e ce ne prenderemo cura al meglio””.
I neo genitori ora vivono insieme lei studia a casa e si prende cura della figlia, lui lavora e sognano di sposarsi. Ma al momento la loro serenità è guastata da questo processo che li angoscia.