È stato riconosciuto dal Tribunale di Parma il diritto di dare il doppio cognome alla figlia di una coppia di donne. Alla figlia, nata poco dopo l’unione civile delle madri tramite fecondazione in vitro con donatore, era stato assegnato il doppio cognome all’anagrafe, ma dopo due anni un ricorso della Procura di Parma lo aveva fatto cancellare. Ora è stato riconosciuto dal Tribunale che ha considerato che “il cognome è una parte essenziale e irrinunciabile della personalità”. Secondo i giudici l’adozione da parte della compagna della madre è pienamente “nel superiore interesse della minore, consentendole di godere della continuità affettiva, educativa ed emotiva di una famiglia solida e stabile, nella quale la stessa ha potuto costruire la propria identità”.
Le due madri si dichiarano soddisfatte: “nonostante questo percorso ci sia costato tempo, energia e soldi. Speriamo che per altri sia più semplice.”.