Femminicidi, è strage di donne: cinque uccise in appena due giorni
Sei in una settimana, cinque in due giorni, una ogni 10 ore. Sono impressionanti i dati riguardanti gli ultimi casi di femminicidio in Italia. Un vero e proprio massacro, come sottolinea il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi nella sua relazione all’anno giudiziario, tanto da parlare di “emergenza nazionale”.
Non omicidi qualunque, ma con l’aggravante del fatto che ogni volta c’è di mezzo sempre un marito, un fidanzato o l’amante. Anche solo come sospettato. Uomini che si accaniscono contro le donne. E uccidono. Si chiamano femminicidi, e sono un problema reale del nostro Paese.
“Gli uomini non vengono uccisi dalle loro compagne ed ex compagne. Le donne sì. E più in generale, gli uomini non vengono uccisi in quanto uomini. Gli omicidi familiari, o cosiddetti passionali, per mano femminile sono meno del 3,5 per cento. Le donne uccise da uomini il 90%”, spiega la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione d’inchiesta sul Femminicidio.
Storie vere, come quella di Rosalia Mifsud e Monica Diliberto, madre e figlia, uccise in provincia di Caltanissetta. Rosalia aveva una relazione con Michele Noto, più giovane di 20 anni, e la figlia non voleva. L’uomo ha prima sparato alle due donne e poi si è suicidato.
Fatima Zeeshan, che avrebbe partorito a breve, è stata aggredita a calci e pugni e poi forse soffocata. Il suo compagno è stato fermato e non riesce a dare una spiegazione per l’accaduto. E ancora le storie di Speranza Ponti, o quella di Rosalia Garofalo massacrata di botte per tre giorni finché non è morta. La vittima aveva presentato almeno due denunce per maltrattamenti, poi ritirate.
Sei donne uccise in appena una settimana. “Finché non saranno realtà la parità di salario e di occupazione, le donne non saranno economicamente indipendenti e non avranno i mezzi per sottrarre se stesse e i figli alla violenza maschile”, sostiene Mara Carfagna, vicepresidente della Camera.