L’intesa tra Fedez e il capo ultrà del Milan Luca Lucci
Luca Lucci, il capo ultrà del Milan arrestato nell’ambito dell’inchiesta per estorsioni, richiesta di pizzo e risse e lesioni tra gruppi che ha portato al fermo di diversi ultras del Milan e dell’Inter, sognava di aprire un negozio di tatuaggi insieme a Fedez.
È quanto emerge da alcune intercettazioni della contabile della curva Sud, Raffaella Grassi, che non è indagata: “Mi ha detto (Lucci ndr): adesso gli parlo con Fedez, perché se vuole aprire Fedez, gliene faccio aprire uno in Duomo, perché anche se paga 30mila euro di affitto… però, lui e la Ferragni… vengono gli stranieri, mi faccio pagare mille euro un tatuaggio di una scritta”.
In un’altra intercettazione, invece, lo stesso Lucci parla della proposta di Fedez di vendere all’interno dello stadio in esclusiva in cambio di una percentuale la Boem, la bibita energetica del rapper e Lazza, affermando: “Sono contento che lo ha proposto a me, giuro”.
I due diventano amici ma il calcio non c’entra niente come sottolinea lo stesso Lucci: “Non gliene frega un c***o, non sa niente di calcio, non capisce niente. Mi fa morire dal ridere”.
Ed è proprio il capo ultrà del Milan a presentare Christian Rosiello a Fedez, che poi diventerà il bodyguard del rapper. In una telefonata, infatti, Fedez chiede a Lucci di trovargli “una persona fidata, un po’ skillata, non dico un ex sbirro però…”. L’importante, sottolinea il rapper, è che non abbia “tatuaggi del Duce in faccia, no no no”.