Il dissing tra Fedez e Tony Effe nell’inchiesta sugli ultrà arrestati
Il dissing tra Fedez e Tony Effe entra nell’inchiesta per estorsioni, richiesta di pizzo e risse e lesioni tra gruppi che ha portato all’arresto di diversi ultras del Milan e dell’Inter.
In un’intercettazione telefonica tra Fedez, che non risulta indagato, e il capo ultrà del Milan Luca Lucci, infatti, si parla di Tony Effe in riferimento all’aggressione subita dal personal trainer Cristiano Iovino, amico proprio del rapper romano.
È lo stesso Fedez a raccontare a Lucci che Iovino sarebbe stato amico personale di Tony Effe: “Tony ha un amico, tutti sanno che quello è amico di Tony, l’amico di Tony si fa male. Tony siccome deve fare il ragazzetto ghetto non può permettersi, che in pubblico si sappia che un suo amico si è fatto male senza che lui poi l’abbia difeso! Perché a casa mia, lo difendi quando c’ha bisogno non dopo, però…adesso ha imbruttito Lazza. Ma zio, ma non può, ma son tutti, ma scusa far brutto a Lazza, vuol dire far brutto a mio figlio, ma ti pare!?”.
Lucci replica: “È certo! ma infatti non farà brutto a Lazza, poi vediamo …”. E ancora Fedez: “Quando lo chiami tu dice non c’è nessun problema quando gli scrive Lazza dice ci son problemi! sono capace anche io a fare il ragazzo del ghetto così”.
Lucci: “Io gli ho detto, Lazza, ma a te ti ha detto così Lui? che dovevi star tranquillo te e i ragazzi della Curva? ‘no, no, no, te lo giuro’. Gli ho detto, perfetto, io glielo ho chiesto e lui a me lo ha negato anche a me, mi dice, no, ma io non ho mai detto una roba del genere”.
“Ma tanto Tony e l’amico Jimmi palestra (Iovino, ndr) li becchiamo prima che vengano al bar” aggiunge Fedez, che poi chiede a Lucci “di assegnargli, per la sua sicurezza, una persona più pirotecnica”.