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    La telefonata tra Fedez e Cristiano Iovino e l’appuntamento trappola per la spedizione punitiva

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 14 Mag. 2024 alle 11:53

    La telefonata tra Fedez e Cristiano Iovino e l’appuntamento trappola

    La cronaca della spedizione punitiva contro il personal trainer Cristiano Iovino, che secondo la procura sarebbe stata orchestrata dal rapper Fedez, si riduce a una finestra temporale di circa mezz’ora.

    A ricostruire quanto avvenuto è il Corriere della Sera, secondo cui tutto inizia con una rissa al “The Club”, seguita poco dopo da un brutale pestaggio avvenuto in via Traiano sotto casa di Iovino, alle 3:23 di notte. Durante quei pochi minuti, Fedez e la vittima concordano un incontro per chiarire la situazione tramite telefono. Tuttavia, dalle analisi dei cellulari del rapper e degli individui della Curva Sud del Milan, che sembrano agire come suoi guardaspalle, emergono chiamate che incitano alla violenza anziché alla pace. Con il progredire delle indagini, l’episodio della notte tra il 21 e il 22 aprile sembra sempre meno una semplice rissa da bar e sempre più una vera e propria spedizione punitiva.

    Fedez è stato immediatamente denunciato dai carabinieri ed è ora indagato per rissa, lesioni e percosse in concorso, secondo quanto dichiarato dal pm Michela Bordieri. Gli investigatori stanno lavorando per identificare gli altri partecipanti, utilizzando i video della rissa in discoteca e dell’aggressione a Iovino in via Traiano. È probabile che il numero degli indagati aumenti nelle prossime ore.

    Nonostante le affermazioni decise di Fedez al Salone del libro di Torino, in cui nega di essere stato presente in via Traiano (contraddetto dalle telecamere e da testimoni), c’è preoccupazione nel suo entourage. Il rapper ha minimizzato l’aggressione a Iovino, ma coloro che lo circondano sono più cauti e suggeriscono che la lite in discoteca non sia stata causata da Ludovica di Gresy, come si è sostenuto.

    Gli investigatori sono allarmati dal fatto che in poco più di un mese ci siano state tre violente aggressioni coinvolgenti ultrà del Milan. L’ultima di queste è avvenuta sabato sera dopo la partita Milan-Cagliari, vicino allo stadio, dove un romeno di 25 anni è stato accoltellato da una decina di ultrà. Tre persone sono state arrestate dalla Digos e altre sono sotto indagine. Si sostiene che la difesa degli ultrà sia stata scatenata dopo che la vittima, ubriaca, li avesse colpiti con una bottiglia.

    Tra gli arrestati ci sono Alessandro Sticco, 42 anni, soprannominato Shrek, Luigi Magrini, 43 anni, e Islam Hagag, detto “Alex Cologno”, 35 anni. Sticco e “Cologno” sono membri influenti della Sud e hanno stretti legami con il capo Luca Lucci. Hagag e Fedez sono stati fotografati insieme solo quattro giorni prima dell’incidente in un locale. Con loro c’era anche il bodyguard-ultrà Christian Rosiello, che secondo gli investigatori avrebbe preso parte alla rissa con Iovino. Il nome di Sticco è anche associato a una brutale aggressione a un pregiudicato a Motta Visconti (MI) un mese prima, presumibilmente legata al traffico di droga.

    All’aggressione avrebbe partecipato anche Francesco Lucci, fratello del capo curva Luca, e un rampollo della famiglia Papalia, figlio di un boss della ‘ndrangheta di Buccinasco, dimostrando che dietro questi episodi non ci sono solo storie di tifo e pallone.

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