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    Fedez e l’aggressione a Iovino, un testimone incastra il rapper: “Era lui, uno di loro mi ha chiesto di consegnare il cellulare”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 15 Mag. 2024 alle 10:31

    Fedez e l’aggressione a Iovino, un testimone incastra il rapper: “Era lui”

    È la notte tra il 21 e il 22 aprile, e il vigilante di un elegante condominio in via Marco Ulpio Traiano segnala un’alterco fuori dal palazzo, che presto degenera in una brutale aggressione. Sette o otto individui, usciti da un Mercedes, si scagliano contro un residente, l’istruttore di fitness Cristiano Iovino, colpendolo con calci e pugni. Uno dei testimoni, l’addetto alla vigilanza, riconosce tra gli aggressori il rapper Fedez.

    Mentre Iovino tenta di mettersi al sicuro all’interno del condominio, i membri del gruppo gli intimano di non chiamare la polizia e cercano di confiscargli il telefono e i documenti. Alla fine, la banda, con Fedez incluso, risale sul loro van nero e se ne va.

    “L’ho riconosciuto, stava scappando dagli aggressori per rifugiarsi all’interno del condominio – racconta il testimone secondo quanto riferisce La Repubblica – Nel gruppo degli aggressori ho visto Fedez, era lui, senza ombra di dubbio”.

    E ancora, l’uomo racconta: “Mi hanno intimato di non chiamare le forze dell’ordine, di mostrare i miei documenti. Mi hanno anche chiesto di consegnare il cellulare ma io ho detto di no”.

    Iovino, ferito, viene trovato in casa e viene richiesto l’intervento medico, ma rifiuta il trasporto in ospedale. Testimoni lo descrivono alterato, forse per l’effetto dell’alcol, e dichiara di non voler presentare querela contro gli aggressori, sostenendo di non conoscere Fedez e di non averlo visto quella sera.

    Nonostante le negazioni di Fedez, le prove raccolte dalla Procura di Milano suggeriscono che potrebbe essere stato l’istigatore morale dell’aggressione. Gli investigatori stanno esaminando se l’incidente sia collegato a dinamiche criminali, come il traffico di droga, gestite da esponenti delle curve. L’ipotesi è che gli ultrà abbiano voluto aiutare Fedez a risolvere un conflitto personale con violenza.

    La lista degli indagati è destinata ad allungarsi, coinvolgendo tutti i protagonisti della vicenda. Anche se al momento c’è un solo indagato, la Procura sta valutando le prove raccolte e le dinamiche dell’evento per determinare eventuali ulteriori responsabilità. Intanto emergono dettagli su un possibile accordo telefonico tra Fedez e Iovino per chiarire la questione, che potrebbe aver portato a una trappola e al successivo pestaggio.

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