Tra agosto e dicembre 2020 Fca ha prodotto almeno due lotti di mascherine anti-Covid “non conformi” agli standard. L’azienda non si è immediatamente resa conto del problema e le mascherine sono state quindi spedite alle scuole di tutta Italia, come previsto da un accordo con il Commissario all’emergenza pandemica.
A darne notizia è una comunicazione diffusa il 6 settembre 2021 dal Ministero della Salute. Nella nota si legge che Fca ha informato gli uffici del governo del difetto di fabbrica: si tratta dei lotti numero 00914086180 e 00914086190 prodotti tra il 24 agosto e il 17 dicembre 2020 nello stabilimento torinese di Mirafiori.
Le mascherine sono state “quasi integralmente” distribuite alle scuole per il tramite della struttura commissariale, materialmente trasportate dai corrieri della Sda. Il problema – sottolinea il Ministero della Salute – è che ad oggi “non è possibile produrre una lista di distribuzione che consenta di sapere presso quali istituti scolastici i citati lotti siano stati consegnati”.
Il Ministero della Salute chiede dunque formalmente ai colleghi del Ministero dell’Istruzione di “assicurare la massima divulgazione di quanto sopra a tutti gli istituti scolastici interessati, affinché gli stessi provvedano a individuare, non utilizzare e quarantenare le eventuali giacenze delle suddette mascherine facciali”.
Massima divulgazione non l’hanno certo assicurata, invece, i giornali italiani. Si contano sulle dita di una mano quelli che in questi giorni ne hanno parlato (la Verità, Libero, il Giornale, il Tempo), mentre Repubblica, quotidiano di proprietà della famiglia Agnelli, ne ha scritto solo nella sua versione online. La stessa cosa avvenuta, ad esempio, il mese scorso, quando Fca è stata multata negli Stati Uniti per tangenti pagate ai sindacati e in Italia la notizia è stata per lo più sottaciuta.