Giovanni Maga, virologo e direttore dell’Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pavia, in un’intervista rilasciata a Leggo ha parlato delle tempistiche per la cosiddetta “fase 2” dell’emergenza Coronavirus. Maga cita le previsioni fatte dalla fondazione Gimbe di Nino Cartabellotta, e parla di un possibile esaurimento dell’epidemia di Coronavirus “ai primi di giugno”. Ciò significa che prima di allora gli italiani non potranno mettere il piede fuori di casa? Non necessariamente. “Potremmo quindi ipotizzare che in alcune zone, su base quindi locale e sempre tenendo conto dell’epidemiologia, ci possano essere dei graduali cambiamenti nelle misure già verso la metà di maggio. Ma tutto dovrà avvenire con la massima sorveglianza. Dovremo essere pronti in caso scoppino eventuali nuovi focolai”.
La “fase 2” potrebbe quindi partire già a metà maggio, perlomeno in alcune aree del paese, e svilupparsi poi gradualmente, con riparture mirate. Difficile, in ogni caso, che prima di giugno possa riaprire tutto. Quanto al pericolo di una seconda ondata, a parere del virologo tale pericolo esiste: “Dovremo evitare proprio questo. E lo possiamo fare solo se terremo una sorveglianza alta e solo se riusciremo subito a isolare eventuali nuovi focolai”.
In ogni caso, i segnali positivi degli ultimi giorni vanno presi con cautela: “Sono segnali non omogenei geograficamente e neanche in termini quantitativi. Serviranno ancora alcuni giorni per vedere un assestamento più omogeneo. La fase 2 potrà essere impostata solo quando sarà chiaro che tutte le regioni sono in regressione di epidemia e i livelli di circolazione del virus saranno così bassi da consentire di abbassare il livello di rischio”.
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