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    Negazionista si ammala di Covid: “Credevo fosse una recita, ora mi hanno intubato”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 4 Gen. 2021 alle 19:09 Aggiornato il 4 Gen. 2021 alle 19:14

    Negazionista si ammala di Covid: “Credevo fosse una farsa, è tutto vero”

    Un 54enne originario di Fano si è ammalato di Covid dopo mesi trascorsi a negare la gravità del virus. Daniele Egidi, tecnico informatico, ha raccontato la sua storia al Resto del Carlino dopo giorni trascorsi in ospedale, dove è stato intubato. “Sminuivo il lavoro sanitario, quei medici e infermieri che come palombari curavano i malati. Li credevo più o meno attori magari inconsapevoli di una generale messinscena. Invece è tutto vero”, ha dichiarato Egidi, che ora è ricoverato al San Salvatore di Pesaro a causa della polmonite bilaterale, anche se in fase di ripresa.

    “Sul Coronavirus non avevo capito niente oppure non volevo capire. Rifiutavo inconsciamente l’idea che questa pandemia fosse grave, minimizzavo culturalmente l’emergenza sanitaria. Mi sbagliavo. Appena arrivato in ospedale, prima di andare in camera, ho visto passare davanti a me sette codici rossi, sette persone gravissime che avevano la precedenza. Lì, in quel momento, mi sono detto che ero stato fuori dal mondo, cieco di fronte alla realtà”, ha continuato.

    Il 54enne non indossava mai la mascherina perché la riteneva inutile, ma a dicembre la sua saturazione è scesa a livelli così bassi da rendere necessario il ricovero. L’esperienza in ospedale lo ha fatto ricredere e lo ha spinto ad affermare che “per rendersi conto davvero di ciò che stiamo vivendo, bisogna passarci”. “Ho visto che non c’era nulla di inventato in quelle immagini televisive degli ospedali stracolmi, delle terapie intensive al collasso, degli ospedali da campo, della gente che muore. Sto cercando di capire perché rifiutavo di accettare l’allarme per il Covid-19”, ha dichiarato.

    “Sminuivo il lavoro sanitario, quei medici e infermieri che come palombari curavano i malati. Li credevo più o meno attori magari inconsapevoli di una generale messinscena. Invece è tutto vero. Se posso dare un giudizio a quello che sto vivendo qui dentro, dico non sempre va messo in discussione quello che ci capita, bisogna fidarci e affidarsi agli altri. Io non mettevo la mascherina fuori dal lavoro, la ritenevo inutile, una recita anche se non avevo comportamenti contrari alla legge”, ha concluso Egidi.

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