Domenica 12 maggio Facebook ha chiuso 23 pagine per un totale di quasi 2,5 milioni di followers segnalate dall’organizzazione non governativa Avaaz per diffusione di fake news e messaggi d’odio. In Italia l’impatto della notizia è stato amplificato dal fatto che la metà delle pagine oscurate erano a sostegno della Lega e del Movimento Cinque Stelle (fra gli esempi più rilevanti: Vogliamo il Movimento 5 Stelle al governo e Lega Salvini Premier Santa Teresa di Riva).
Queste pagine diffondevano bufale di vario tipo, da false dichiarazioni attribuite allo scrittore Roberto Saviano a informazioni distorte sull’incontro fra Matteo Renzi e il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg (qui spieghiamo la vicenda nel dettaglio).
Durante il suo comizio a Brembate (Bergamo), lunedì 13 maggio, Matteo Salvini ha detto la sua in merito alle polemiche sollevate da questa vicenda. Il ministro dell’Interno ha esordito difendendo l’operato dei giganti del web Google e Facebook e se l’è presa con i giornali, molti dei quali sarebbero secondo lui colpevoli di diffondere notizie parziali e faziose, per esempio sul caso Siri.
“Io garantisco la regolarità delle elezioni, poi Facebook e Google fanno il loro mestiere, e lo fanno bene. A me interessa che le elezioni siano limpide, pulite, trasparenti e ben organizzate”, ha esordito il leader della Lega. Per poi proseguire: “Di fake news ce ne sono tante anche su tv e giornali ufficiali. Stamattina ne ho letto almeno una decina”.
Con questa affermazione il vicepremier faceva riferimento al caso di Armando Siri, ex sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti e senatore della Lega, attualmente indagato per corruzione (qui tutte le ultime notizie sul caso Armando Siri).
“Il caso Siri è scomparso dai giornali. Non si sa più nulla. Aspetto di capire quali sono le sue colpe, perché nessuno le ha capite. Anche sui giornali non si legge più niente”, ha detto Matteo Salvini, per poi concludere laconicamente: “Ha finito di essere colpevole. Strano eh? Mah”.
Sulla vicenda della chiusura delle 23 pagine Facebook si è espresso anche il leader pentastellato Luigi di Maio, negando fermamente qualsiasi implicazione del suo movimento con contenuti diffusi dalle pagine oscurate. “Noi non abbiamo notizie di pagine del M5s che gestiamo noi chiuse. Il tema delle fake news è molto ampio, quelle che più mi hanno colpito spesso partivano dai siti online di testate autorevoli”, ha affermato il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro.
E ha rincarato: ” Il tema è molto ampio: bene se sono state chiuse pagine che inneggiavano a odio o diffondevano notizie false, ma non sono pagine gestite dal Movimento”.