“Faccia un bagno di umiltà”: oltre 200 docenti dell’alberghiero scrivono a Concita De Gregorio
Negli istituti alberghieri e negli istituti professionali “si fa un lavoro duro” e si insegna “con la stessa dignità, e con la stessa professionalità di tutte le scuole”. A dirlo sono gli oltre 200 docenti che hanno firmato una lettera aperta rivolta a Concita de Gregorio, nell’occhio del ciclone per aver detto che mercoledì al Senato Mario Draghi ha assunto “un tono da titolare di cattedra ad Harvard che è finito in un alberghiero di Massa Lubrense”. Una frase che la giornalista ha ripreso anche nella sua rubrica “Invece concita” (“Aveva il tono di uno che, titolare di cattedra ad Harvard, è stato incaricato di una supplenza all’alberghiero di Massa Lubrense”), scatenando accuse di classismo, snobismo e antimeridionalismo.
“Lei forse non sa che negli istituti alberghieri e negli istituti professionali in genere, si lavora e si insegna con la stessa dignità, e con la stessa professionalità di tutte le scuole”, recita la lettera aperta, in cui i firmatari sottolineano che negli istituti professionali “ogni studente che si diploma è un successo enorme, un successo grandissimo, per tutti coloro che vi hanno contribuito e per lo studente”.
“Non è mai un fatto ovvio, non è mai una conseguenza del mero trascorrere del tempo, è frutto di una volontà, di una forza, di un’energia che lei forse non conosce”, continua la lettera, che invita la giornalista di Repubblica a fare un “bagno di umiltà”. “Ci pensi bene prima di offendere chi le prepara il pranzo, chi le serve il caffè, chi le prepara il dolce e chi, sorridendo, le porge la sedia e poi la saluta col sorriso. E magari, d’ora in poi, lasci una mancia, che i ragazzi dell’alberghiero, i supplenti, i docenti, di mance alla vita ne hanno lasciate parecchie”.