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    Faccetta Nera a scuola, i genitori si oppongono all’insegnamento della canzone fascista: “Un testo ignobile”

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 13 Mar. 2023 alle 12:39 Aggiornato il 13 Mar. 2023 alle 12:39

    Nonostante le rassicurazioni circa il fatto che non ci sarebbe stato “alcun approccio politico” ma soltanto “una riflessione a livello storico”, i genitori degli studenti della scuola elementare Bissolati di Cremona si sono opposti fermamente al progetto di due maestre che avrebbero voluto far studiare ai bambini il brano fascista Faccetta Nera.

    “Una canzone ignobile che non andrebbe insegnata a bambini delle elementari. La storia non può essere spiegata così”, fanno sapere le famiglie alla preside Daniela Marzani, che replica: “Non si tratta di un progetto ufficiale perché non è inserito nel piano dell’offerta formativa. E comunque non è ancora stato approvato”. Il confronto è avvenuto durante un consiglio di classe nel quale si discuteva di come insegnare ai bambini i valori della Resistenza: sotto critica anche la proposta di insegnare Bella Ciao.

    Intervistata dal Fatto Quotidiano, la dirigente scolastica ha ribadito: “Il progetto educativo musicale è stato travisato. Qualcosa nel consiglio d’interclasse non è funzionato, posso garantire che non c’è alcun approccio politico ma solo una riflessione a livello storico”. Il testo di Faccetta Nera racconta di un soldato italiano in partenza per l’Abissinia che promette “un’altra legge e un altro re” a una “moretta” di quella che oggi si chiama Etiopia. Benito Mussolini tentò inizialmente di farla bandire per l’esplicito riferimento interetnico. Ad oggi però il brano è considerato un elogio musicale al Ventennio.

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