Covid, le ipotesi al vaglio del Governo per le riaperture in estate e il rilancio del turismo
Passaporti vaccinali, località Covid Free e trasporti sicuri. Dal Governo cominciano a trapelare le prime ipotesi per le riaperture estive, mentre si inizia anche a parlare di date.
Se da un lato il Governo è ancora impegnato in una dura lotta per contenere il Coronavirus e accelerare la campagna vaccinale, le misure restrittive ormai alternativamente in vigore da oltre un anno stanno mettendo a dura prova la resistenza degli italiani, anche dal punto di vista economico.
La pandemia di Covid-19 ha colpito duramente soprattutto il settore del turismo che, secondo Istat, in Italia vale 93 miliardi di euro e, insieme alle attività correlate dell’alloggio e della ristorazione, pesa per il 6 per cento sul valore aggiunto totale del nostro Pil.
Nel 2020 gli arrivi turistici mondiali sono crollati del 75 per cento, generando perdite pari al 2 per cento del Pil globale e mettendo a rischio 100 milioni di posti di lavoro in tutto il pianeta, colpendo soprattutto giovani e donne, lavoratori meno qualificati, micro o piccole imprese.
L’Italia ha una storica specializzazione turistica. L’intero settore, secondo Confindustria, vale il 13 per cento del Pil e pesa per il 14 per cento sull’occupazione. Per questo, il Governo sta vagliando una serie di ipotesi per le riaperture in vista dell’estate.
Crisi del turismo, la denuncia di Confindustria
La crisi del comparto riveste un ruolo importante nel rapporto del Centro studi di Confindustria, presentato oggi 10 aprile 2021 dal presidente Carlo Bonomi, alla presenza dell’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, attuale Commissario europeo agli Affari Economici.
“È necessario liberare il potenziale enorme di alcuni comparti, come quello del turismo, che più di altri hanno sofferto nella pandemia e che hanno tutte le caratteristiche per contribuire allo sviluppo sostenibile del Paese”, si legge nel rapporto di Confindustria. Secondo il presidente Bonomi, questo settore “richiede la massima attenzione sul fronte della politica economica per assicurarne la tenuta ed il rilancio”.
L’anno scorso, il numero di viaggi effettuati dagli italiani è sceso al minimo storico, con un crollo del 44,8 per cento degli spostamenti e dei pernottamenti per le vacanze e addirittura del 67,9 per cento per motivi di lavoro e affari. Una situazione straordinaria che si è andata però ad aggiungere a problemi di natura strutturale.
Il rapporto di Confindustria sottolinea il primato dell’Italia per arte e cultura e al contempo i ritardi del Paese in termini di infrastrutture di trasporto e digitali e nella capacità delle autorità di promuovere il Paese all’estero e attrarre ulteriori investimenti e viaggiatori.
Riaperture estive, le possibili date
Per ovviare alla crisi di un comparto economico così importante e venire incontro alle necessità, anche psicologiche, di una popolazione provata dall’emergenza sanitaria e dalle misure restrittive, comincia a trapelare le prime ipotesi per le riaperture in estate: dal passaporto vaccinale alle località Covid Free, dai trasporti agli incentivi fiscali per le strutture ricettive.
Non solo: si comincia anche a parlare di date nel governo, nonostante il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, abbia ribadito che per ora è impossibile indicare tempistiche specifiche. Il sottosegretario al Ministero della Salute, Andrea Costa, ha detto però oggi a Sky Tg24 che ci sono “le condizioni per riaprire a fine aprile”. In un’intervista rilasciata in settimana al Corriere della Sera, la ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, aveva invece assicurato che si potrà iniziare a vedere qualche saracinesca alzata già ad aprile e che “maggio sarà il mese delle attività economiche“.
Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, si è spinto addirittura a indicare il 2 giugno come possibile data per le riaperture. Pur sottolineando di non poter indicare una data precisa dipendendo tutto dall’andamento dell’epidemia e della campagna di vaccinazioni, Mario Draghi ha sottolineato che il Governo non intende dare per abbandonata la stagione turistica. “Tutt’altro”.
Riaperture estive, le regole al vaglio del Governo: le Isole Covid Free
La prima idea è quella di istituire zone Covid Free sulle isole, dalle minori fino a Sardegna e Sicilia, seguendo il cosiddetto modello greco. Un piano già implementato da Capri e Ischia, che stanno vagliando specifici protocolli per la vaccinazione di massa della popolazione in attesa e nella speranza dell’arrivo dei turisti.
Nelle scorse settimane i sindaci delle isole si sono rivolti al commissario Francesco Paolo Figliuolo, chiedendo un piano vaccinale dedicato, come già previsto dal Governo di Atene. Francesco Forgione, sindaco delle Egadi, arcipelago che comprende le isole di Favignana, Levanzo e Marettimo, è stato il primo a inviare una lettera al generale chiedendo una corsia apposita per queste località nella campagna vaccinale, al fine di salvare la stagione turistica. Una richiesta accolta da Figliuolo, che ha assicurato l’avvio a fine aprile della campagna di vaccinazione sulle isole.
Un’idea condivisa anche dal sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro, intervistato dall’agenzia Dire. “Ci fa piacere che si stia accelerando su questo fronte, anche perché altrimenti si rischia di far sparire i turisti stranieri che proprio per questo motivo vanno in Grecia. Invece le isole Covid Free rappresenterebbero uno stimolo in più per recarsi in Italia, sarebbero la vetrina della situazione sanitaria”.
L’iniziativa non pare nemmeno così difficile da realizzare in tempi brevi. Secondo il sindaco di Portoferraio e presidente della conferenza dei sindaci dell’isola d’Elba, Angelo Zini, “la popolazione vaccinabile è di circa 25 mila persone, escludendo gli under 16: se consideriamo quelli che sono già stati vaccinati, la quota scende a 20 mila persone oltre a qualche centinaio di lavoratori delle strutture turistiche”. “L’obiettivo è di arrivare a fine maggio con la campagna completamente eseguita”, ha spiegato Zini all’agenzia Dire. Intanto anche i presidenti di Sardegna e Sicilia, Christian Solinas e Nello Musumeci, hanno chiesto al Governo di andare oltre e di vaccinare l’intera popolazione delle due isole più grandi, un’idea che piace anche al leader della Lega, Matteo Salvini.
Riaperture estive, gli strumenti al vaglio del Governo: il Passaporto vaccinale
Un’altra ipotesi riguarda il passaporto vaccinale, che attesta l’avvenuta vaccinazione del soggetto, un documento che permetterà a chi lo esibisce di spostarsi nonostante le restrizioni e quindi particolarmente adatto per il turismo. “Lavoriamo al Green Pass che prevede tre condizioni: il vaccino, avere avuto il Covid o il tampone negativo“, ha spiegato il Ministro Garavaglia al Messaggero. “Non è discriminatorio e da noi esiste già in Sardegna: è un modello che sta già prendendo piede, perché ad esempio ci sono già numerosi voli che procedono così”.
Alcuni Paesi hanno già deciso di avvalersi di questo genere di certificati o ne hanno già disposto la produzione ma in Europa si attende il varo di un passaporto unico comunitario. Israele ad esempio ha istituito i “green pass“, utili però solo agli spostamenti interni e per accedere a luoghi pubblici come bar, ristoranti e musei. Anche New York si è portata avanti, introducendo Excelsior Pass, un’app che dimostra l’avvenuta vaccinazione o il risultato negativo a un test per la Covid-19.
I Paesi del nord Europa sono all’avanguardia in questo senso. L‘Islanda è stato il primo Paese europeo a introdurre i passaporti vaccinali, in uso già da fine gennaio. Anche la Danimarca ha reso disponibile un certificato vaccinale sull’app del locale Ministero della Salute (MinSundhed), in vista delle riaperture previste per il 21 maggio. La Svezia sta valutando un’emissione di questi certificati a livello locale, mentre l’Estonia intende rilasciare appositi codici QR entro fine aprile per dimostrare l’avvenuta vaccinazione.
A metà marzo, il Commissario europeo al Mercato interno e responsabile della task force della Commissione per i vaccini, Thierry Breton, ha presentato invece il passaporto vaccinale europeo, annunciando che sarà pronto per metà giugno ma sottolineando che “non sarà obbligatorio”. Intanto, anche il Regno Unito e gli Stati Uniti valutano l’introduzione a livello nazionale di questo genere di certificato sanitario, introdotto probabilmente sotto forma di applicazione per dispositivi mobili o di codice QR.
Riaperture estive, le promesse del Governo: trasporti sicuri e incentivi fiscali
Il Ministero del Turismo è inoltre al lavoro con il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili per assicurare, parole del Ministro Enrico Giovannini, “un sistema di trasporti sicuro sia per l’Italia che per l’estero”. Un piano che coinvolge anche Alitalia, su cui “il Governo vuole fare presto per consentire anche di sfruttare la fase delle ripartenze”, non solo nel nostro Paese.
Un altro Ministro, Roberto Cingolani, responsabile della Transizione ecologica, ha poi ventilato l’ipotesi di allargare il superbonus del 110 per cento anche agli immobili strumentali per le imprese della ristorazione e le strutture ricettive, impegnandosi “a discuterne con il Ministero dell’Economia”.
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