Coronavirus, bonus alle famiglie per partire in vacanza
La task force del governo è al lavoro per stabilire in che modo si potrà convivere con il Coronavirus dopo la fine del lockdown fissata per il 3 maggio. Tra le questioni più discusse c’è quella delle vacanze estive, e se il virologo Pregliasco crede che tornare in spiaggia sia una prospettiva irrealistica, perché siamo ancora nella Fase 1, altri invece pensano sia necessario incentivare il turismo, tra i settori più colpiti dalla crisi portata dalle misure di contenimento.
Come dichiarato dal sottosegretario di Stato del Ministero per i beni e le attività culturali Lorenza Bonaccorsi ad Avvenire, la perdita stimata del settore per il 2019-20 si aggira intorno ai 50,60 miliardi. “Solo nel weekend di Pasqua è stato stimato che abbiamo perso 300 milioni”, ha dichiarato Bonaccorsi al quotidiano. E l’industria sta già pensando alle soluzioni migliori per recuperare. A partire da ieri, 14 aprile, al personale degli stabilimenti è nuovamente consentito l’accesso per effettuare “comprovate attività di manutenzione e vigilanza”.
Intanto, le Regioni avrebbero in mente una proposta da inserire nell’atteso “Decreto Aprile”, ovvero la seconda parte del Cura Italia: un bonus per le famiglie per incentivarle ad andare in vacanza. Bonaccorsi ha spiegato che la misura è stata chiesta sia dalle associazioni di categoria che dalla conferenza Stato Regioni. “Dobbiamo capire come attuarla, ci stiamo lavorando. È un bonus che potrà essere speso o detratto, dobbiamo capirlo. Si parla assolutamente di turismo ‘domestico‘, in Italia”, ha aggiunto il sottosegretario. Non è chiaro dunque se si tratterà di un vero e proprio ticket in mano alle famiglie da spendere per la prenotazione delle vacanze, che potrà valere fino a 300 euro, oppure di uno sconto fiscale da 500 euro detraibile dalla dichiarazione dei redditi 2021.
Ma i virologi hanno già allertato gli addetti ai lavori: è impensabile ritornare a popolare gli stabilimenti ai ritmi conosciuti fino ad ora. Si dovranno trovare soluzioni innovative per assicurare il distanziamento sociale anche in spiaggia, per quanto possibile. Per questo, oltre alle discusse proposte di costruire postazioni circondate da plexiglass, si pensa ad ingressi scaglionati per fasce d’età e solo su prenotazione, oltre alla sanificazione degli ambienti comuni.
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