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    Esplosione alla Toyota di Bologna, due operai morti. Oggi era previsto uno sciopero per la sicurezza

    A sinistra Fabio Tosi, a destra Lorenzo Cubello
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 24 Ott. 2024 alle 11:16

    Due operai sono morti e altri undici sono rimasti feriti in un’esplosione nella fabbrica della Toyota Material Handling a Borgo Panigale, in provincia di Bologna. A perdere la vita Lorenzo Cubello, 37 anni, e Fabio Tosi, 34 anni, entrambi di Bologna: uno è morto sul colpo, l’altro dopo l’arrivo all’ospedale Maggiore in gravissime condizioni.

    Gli undici colleghi feriti sono ricoverati tra il Maggiore e l’ospedale di San Giovanni in Persiceto: uno di loro è grave e ha subito un intervento chirurgico, gli altri hanno contusioni più lievi; nessuno sarebbe in pericolo di vita.

    L’incidente sul lavoro si è verificato nel pomeriggio di ieri, mercoledì 23 ottobre. Oggi, giovedì 24, era già in programma uno sciopero di due ore indetto dai sindacati proprio per chiedere all’azienda migliori condizioni di sicurezza.

    La Toyota Material Handling si occupa di movimento merci e produzione di carrelli elevatori e fa capo alla multinazionale giapponese che controlla anche il marchio dei motori Toyota.

    Erano circa le 17.15 di ieri quando una violenta esplosione ha provocato il crollo di parte del capannone di Borgo Panigale travolgendo i lavoratori. Il boato è stato fortissimo, tanto da essere distintamente avvertito in buona parte della città. Stando alle prime ricostruzioni, sarebbe stato fatale lo scoppio di un compressore.

    Per la provincia di Bologna è l’ennesima strage sul lavoro negli ultimi mesi. Lo scorso aprile tre operai erano morti nell’esplosione della centrale idroelettrica sul lago di Suviana, mentre solo pochi giorni fa un operaio era stato investito mortalmente da un treno all’altezza della stazione di San Giorgio di Piano.

    I sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil di Bologna hanno proclamato, per l’intera giornata di domani, venerdì 25 ottobre, uno sciopero del settore metalmeccanico al grido di “Basta morti sul lavoro”. “Per il nostro territorio si tratta dell’ennesima strage di quest’anno”, scrivono le sigle in una nota congiunta. La strage Toyota, sottolineano, “accende drammaticamente il faro sulla sicurezza dentro le fabbriche. Agli organi ispettivi e alla magistratura spetterà fare luce su quanto accaduto. Alle famiglie delle vittime va tutto il cordoglio e la vicinanza da parte delle organizzazioni sindacali”. “Come lavoratrici e lavoratori e società civile – concludono – non dobbiamo normalizzarci alla logica della tragica ‘fatalità'”, aggiungono i sindacati.

    In una nota separata, l’Unione sindacale di base (Usb) scrive: “La nostra organizzazione, anche per rispetto delle famiglie dei lavoratori coinvolti, non vuole dare ancora giudizi affrettati sugli eventi, rimaniamo in attesa delle indagini sulle dinamiche di questa tragedia. Rimane però il fatto che gli omicidi sul lavoro rimangono una piaga di questo Paese, che come si è visto non interessa soltanto i luoghi dello sfruttamento ma è presente purtroppo anche nelle nostre aziende dell’eccellenza”. “Il Governo – prosegue l’Usb – deve assumersi delle responsabilità, rispondendo una volta per tutte alla nostra proposta di legge per l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro”.

    Ora starà alla Procura di Bologna far luce su quanto accaduto e individuare eventuali responsabilità: l’area dell’incidente, una volta messa in sicurezza, verrà posta sotto sequestro per i futuri sopralluoghi.

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