Esplosione Barcellona Pozzo di Gotto, un testimone a TPI: “Già successo nel 1996”
La città di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, è in lutto dopo l’esplosione di oggi pomeriggio alla fabbrica di fuochi d’artificio “Vito Costa e figli“: al momento il bilancio, ancora provvisorio, parla di cinque morti accertati e due feriti ricoverati in gravi condizioni.
Un testimone, in esclusiva a TPI, ha raccontato cosa è successo in quei concitati minuti: “Erano le 16:30 – ha dichiarato Carmelo Amato, un giornalista locale – quando all’improvviso in tutta la città si sono sentiti due boati ben distinti. In molti, inizialmente, hanno pensato che si trattasse di un terremoto. Poi pian piano abbiamo capito che c’era stata un’esplosione alla fabbrica nella contrada Cavalieri-Femmina morta”.
“Adesso – ha continuato il testimone – la situazione non è ancora sotto controllo. I Vigili del fuoco sono ancora all’interno della struttura. Le fiamme sono state domate, ma i soccorsi hanno difficoltà a vedere con il buio”. Il boato di questo pomeriggio si è sentito anche nei comuni vicini come Merì, Milazzo e Terme Vigliatore. In queste città, molte persone sono scese in strada nel panico, credendo che si trattasse di un terremoto.
La fabbrica-deposito della ditta Costa si trova nelle campagne di Barcellona Pozzo di Gotto. Secondo le prime ricostruzioni, ad innescare le due esplosioni sono state le scintille di una saldatrice. Nel locale, infatti, erano in corso dei lavori di ristrutturazione.
Al momento dell’esplosione quattro operai di una ditta d’infissi stavano montando delle porte in ferro: due di loro sono morti insieme alla moglie di Costa, Venera Mazzeo, 71 anni. Sono stati trasportati in ospedale, in elisoccorso, Bartolomeo Costa (37 anni, figlio del proprietario della fabbrica e di Venera Mazzeo) e Antonio Bagnato (operaio). Entrambi hanno gravi ustioni su più parti del corpo.
Esplosione Barcellona Pozzo di Gotto, alla ditta Costa era già successo nel 1996
La ditta Costa è molto rinomata in città, ma non solo. Fondata nei primi anni del Novecento, in poco tempo si è specializzata nella produzione di articoli di prima, seconda e terza categoria. Negli anni ha collaborato con numerosi enti privati e pubblici, tra i quali il comune stesso di Barcellona.
Eppure non è la prima volta che la ditta Costa subisce un incidente del genere: “C’era stata un’esplosione simile già nel 1996 – ha raccontato ancora il nostro testimone – sempre nello stesso casolare nella contrada Cavalieri-Femmina morta”.