Epatite acuta nei bambini, si indaga ancora sulle cause: ipotesi calo immunità per i lockdown
Continuano le indagini in tutto il mondo per scoprire le cause dell’epatite acuta che ha colpito decine di bambini in diversi paesi. Finora più di 130 casi sono stati scoperti in tutto il mondo, la grande maggioranza nel Regno Unito, che ne ha riportati 108 da gennaio.
Nonostante il numero di casi relativamente esiguo, la malattia ha spinto le autorità sanitarie europee a lanciare un’allerta data la gravità delle forme contratte da alcuni bambini, costretti a volte al trapianto di fegato, oltre all’origine finora sconosciuta della malattia.
Finora la principale ipotesi avanzata dagli esperti è quella di un’infezione virale, forse tramite adenovirus, un tipo di virus che può causare anche il raffreddore. Secondo alcuni esperti, una possibile spiegazione in questo caso sarebbe il calo dell’immunità dovuto alla riduzione delle interazioni a causa del distanziamento sociale. Una teoria non ancora dimostrata, citata brevemente in una ricerca pubblicata una settimana fa sulla rivista scientifica “Eurosurveillance”. Lo studio, realizzato da ricercatori scozzesi, fa anche riferimento ad altre possibili cause, come “l’aumento della gravità della malattia in seguito all’infezione da Omicron BA.2, o l’infezione da una variante di Sars-CoV-2” non ancora identificata, oltre a un virus nuovo. Secondo gli studiosi, nessuno dei bambini colpiti dalle epatiti risultavano vaccinati contro Covid-19.
Anche secondo l’igienista Fabrizio Pregliasco, il nuovo coronavirus potrebbe avere un ruolo nelle epatiti “come coinfezione o infezione precedente”. Anche il direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano ha detto di escludere “sicuramente” un legame con il vaccino anti-Covid.